La vita di don Angelo Papia, oggi 31enne, per molti anni è stata simile a quella di tanti ragazzi della sua età, che cercano il senso dell’esistenza a partire dalle cose più comuni, capaci di riempire le giornate, fino a quando la fede regala la risposta.
Per don Angelo si può dire che la vocazione sia nata quasi per gioco. «Alle medie il professore di ginnastica ci faceva fare degli esercizi con le palline in coordinazione – racconta-. Io mi sono talmente appassionato da fare nuovi esercizi, sempre più difficili, anche con le clave, i cerchi, le torce infuocate, a volte sul monociclo». Il ragazzo pratica karate (diventerà cintura nera), si iscrive al liceo scientifico e nel tempo libero dà una mano ai genitori, artigiani del cuoio.
Intanto la passione per la giocoleria contagia anche il fratello Stefano, di sette anni più piccolo. «Come giocolieri e artisti di strada abbiamo cominciato ad animare le feste di compleanno, a partecipare a eventi in piazza, a collaborare con una scuola di circo della zona», spiega il diacono.
Nel frattempo Angelo si laurea in Comunicazione e spettacolo e forma una società con il fratello. «Eravamo bravi e richiesti – continua il futuro prete – ed entrambi pensavamo a una carriera da artisti». Ma poi per Angelo le cose sono andate diversamente: «Non ho mai frequentato molto la parrocchia, ma il Signore, che di cose belle se ne intende, mi è venuto incontro proprio attraverso la passione per il circo».
L’anziano parroco e il suo catechista lo invitano a tornare in oratorio con la scusa di fare uno spettacolino e di insegnare qualche numero di giocoleria ai ragazzi. «Affascinato dalla figura del mio prete, disponibile e accogliente – spiega Angelo – ho ripreso in mano il mio cammino di fede. Sentivo che tutto quello che facevo in società con mio fratello era bello, ma il posto dove stavo meglio era l’oratorio, così ho iniziato a lasciarmi coinvolgere sempre più come animatore, responsabile, lettore, membro del Consiglio pastorale, ministro straordinario dell’Eucaristia». E dopo queste esperienze in parrocchia e in Azione cattolica, a 25 anni Angelo decide di entrare in Seminario. «Avevo finalmente capito – ammette – che soltanto seguendo il Signore Gesù avrei potuto fare della mia vita uno spettacolo davvero entusiasmante».