Secondo le ultime notizie ufficiali in Brasile sono 115 mila i contagi certi da coronavirus. Impressionante è il grafico: nei primi dati diffusi, tra il 20 marzo e il 7 aprile, se ne contavano 10 mila; è seguita un’impennata e si è passati, al 4 maggio, ai 115 mila. I contagi stanno ora crescendo al ritmo di 7 mila al giorno. I morti circa 8 mila, ma sembra ce ne siano altri 1.500, di cui non è certa la causa. Il ritmo ora è di 600 decessi al giorno.
L’epicentro del contagio è Sao Paulo, con quasi 3 mila morti. Nel Maranhao su 217 municipi il contagio è presente in 124; le fonti ufficiali danno 5.028 casi di cui i morti sono 291; per informazioni dirette dei missionari però si parla di 56 mila casi e di 3 mila morti. I medici infettati sono, nel Maranhao, 548, di cui 482 guariti. Si devono aggiungere poi a questa pandemia le epidemie locali: nel Parana più della metà delle città hanno una diffusione epidemica della dengue, febbre dovuta a una zanzara locale.
Da un aggiornamento del Vispe nelle realtà in Brasile, in cui è impegnato con i propri volontari, stanno tutti bene ma l’allerta coronavirus è molto alta: scuole chiuse, funzioni religiose sospese e invito a restare a casa. «Ancora non sappiamo se sarà possibile quest’anno proporre l’esperienza dei campi estivi – fanno sapere dal Vispe -, vedremo l’evolversi della situazione. Ad ogni modo si va avanti. Internet ci aiuta a “vederci” nonostante il blocco e tante cose riusciamo a farle dalle nostre case. Potete immaginare che non abbiamo dimenticato le nostre missioni».