Nell’aula giovani presso il Centro diocesano di Milano, sede dell’Azione Cattolica ambrosiana, si legge: «Non importa le scarpe che metti, non importa i passi che compi, importa le impronte che lasci». Nella consegna al termine di questo mandato (2017-2020) si intravedono le prime impronte di un cammino intenso e convinto verso il futuro.
Il bilancio consuntivo al 30 settembre 2019, riferito alle attività svolte dall’Ac ambrosiana, evidenzia un avanzo di quasi 13 mila euro, a conferma di un’inversione di tendenza da tempo auspicata dopo anni marcati da un andamento decisamente negativo. Sono stati compiuti passi molto positivi, orientati a generare una gestione sobria e sostenibile, caratterizzata con limpida trasparenza dalla preziosa sensibilità di tanti soci che hanno contribuito in diversi modi a questa sfida. Giunti al termine di questo triennio, credo si possano ben sintetizzare le linee guida che hanno ispirato la gestione dell’attività ordinaria dell’associazione.
Consapevolezza: il cammino compiuto dall’associazione tutta, sia a livello diocesano, sia a livello territoriale, si esprime oggi in una piena consapevolezza della sfida in atto rispetto alla capacità di generare valore tale da consentire il raggiungimento di adeguato equilibrio economico, ma anche “solidale”, e in grado di contaminare positivamente l’agire quotidiano.
Corresponsabilità: la terza edizione del Bilancio di Missione di Ac, che sarà presentato in un evento pubblico nel mese di maggio, è segno forte e determinante nel riaffermare valori non solo “quantitativi”, ma soprattutto qualitativi rispetto a un impegno nel ribadire la forza dell’azione alimentata da spirito di appartenenza e di gratuità.
Generatività: l’intenso lavoro di confronto e di progettazione che ha coinvolto l’Ac, Fondazione Ambrosiana Attività Pastorali (FAAP) e Cooperativa Culturale In Dialogo ha messo in forte evidenza che una accurata e competente azione nella sinergia delle tre nostre realtà possa costituire da subito l’avvio di un percorso che non solo potrà dare stabilità economica, ma soprattutto garantire libertà e “profezia” a quanti incontreranno l’Ac anche in ambiti di mercato e competitività fino a oggi troppo poco visitati.
A chi verrà l’augurio di consolidare e arricchire questo percorso.