Si conclude oggi, lunedì 30 settembre, il pellegrinaggio diocesano in Friuli guidato dall’Arcivescovo. Un’iniziativa vissuta spiritualmente nell’ottica della preparazione al Giubileo e quindi nel segno della preghiera (il motto rilancia l’incipit del Magnificat, «L’anima mia magnifica il Signore»), ma che, per le località visitate, ha stimolato anche la riflessione sull’Europa e sulla pace.
Ad Aquileia e Grado
Nella prima giornata, venerdì 27, il gruppo ambrosiano ha raggiunto Aquileia, visitando l’antica Basilica, meta di molti gruppi milanesi. Per questo al termine l’Arcivescovo ha regalato al parroco una copia della nuova edizione del Messale ambrosiano.
A seguire il gruppo si è recato a Grado, dove nella locale Basilica è stato accolto da monsignor Carlo Redaelli, Arcivescovo di Gorizia e già Vicario generale e Vescovo ausiliare ambrosiano, che festeggia quest’anno i 20 anni da quando fu ordinato Vescovo dal cardinale Tettamanzi.
A Trieste, San Sabba e al Monte Grisa
La seconda giornata del pellegrinaggio diocesano, sabato 28 a Trieste (da sempre città-laboratorio di convivenza ecumenica), si è aperta con la visita alla cattedrale di San Giusto e a chiese di diverse confessioni cristiane.
Nel pomeriggio il gruppo si è recato alla Risiera di San Sabba, l’unico campo di detenzione nazifascista in territorio italiano in cui funzionò un forno crematorio. La giornata si è conclusa con la Messa nel Santuario mariano di Monte Grisa. Qui, prima della benedizione, l’Arcivescovo ha invocato il dono della pace, pregando con l’orazione scritta nel 1992 da Giovanni Paolo II in occasione della sua visita al Santuario stesso.
A Barbana e Redipuglia
La terza giornata, domenica 29, è stata marcata dalla celebrazione dei sacramenti della Riconciliazione e della Eucarestia presso il Santuario di Barbana sull’isola omonima, raggiunta dai fedeli ambrosiani via battello. Monsignor Delpini ha presieduto la Messa in uno dei monasteri più antichi d’Europa, risalente al VI secolo e ora abitato dai monaci benedettini.
Un momento particolarmente intenso è stato vissuto poi, nel pomeriggio, al Sacrario di Redipuglia. Lì l’Arcivescovo ha pregato nella cappella curata dall’Ordinariato militare. Ai pellegrini presenti ha consegnato 4 parole – che lui ha argomentato – per la meditazione a partire da questo luogo: strazio, enigma, suffragio, pace (leggi qui).