Il caro-energia è tornato a mordere. E a scavare preoccupanti voragini, nei conti di numerose persone e famiglie. Anche il Governo ne ha dovuto prendere atto, tanto da mettere in agenda un decreto bollette ad hoc intorno ai 3 miliardi di euro, con la finalità di dare sollievo, almeno per un trimestre, ai bilanci delle imprese, ma soprattutto di milioni di utenti domestici.
I centri d’ascolto Caritas non hanno tardato a registrare gli effetti sociali di un trend economico che, nel 2024, ha visto i costi della materia prima gas più che raddoppiare (dai 23 euro a megawatt di marzo ai 50 euro di dicembre), con riflessi anche sui costi dell’elettricità (in Italia prodotta ancora, in buona parte, in centrali alimentate a gas). Ma operatori e volontari Caritas stanno imparando a riconoscere più a fondo anche le dinamiche distorsive del mercato dell’energia, che proprio nel 2024 ha vissuto un passaggio cruciale, con la definitiva liberalizzazione e l’esaurirsi del tradizionale regime di Maggior tutela.
Per chi la tutela?
In realtà, il legislatore italiano ha salvaguardato la possibilità di fruire di servizi tutelati permanenti, ma solo per i non pochi utenti “vulnerabili” (quelli sotto la soglia Isee di 9.350 euro). Non tutti costoro, però, hanno colto l’opportunità, avendo invece aderito a proposte di contratto avanzate, alle volte in modo poco chiaro o capzioso, dalle società che agiscono in regime di concorrenza senza obblighi.
Nel 2024, la media dei costi dei contratti di libero mercato, sia per il gas sia per l’elettricità, è stata costantemente e nettamente superiore a quella dei costi dei contratti tutelati (e in certi casi si sono registrati pure incrementi repentini, giustificati da clausole contrattuali sostanzialmente nascoste). Così i Centri d’ascolto Caritas hanno il loro bel daffare nel cercare di riportare coloro che ne hanno diritto nell’alveo della maggior tutela. E in più devono monitorare i consumi (oltre alle bollette), incoraggiare comportamenti più sobri e dunque minori sprechi, capire se ci sono impianti energivori e se si può fare qualcosa per migliorarne l’efficienza, organizzare percorsi di rientro dai debiti (anche stanziando sussidi) che siano sostenibili…
Insomma, far fronte alla povertà energetica, che secondo l’osservatorio di settore Oipe colpisce il 9% della popolazione italiana, è una sfida che appare ogni giorno più urgente e impegnativa. E che richiede non solo pazienza, ma anche formazione e competenza (nonché pianificazione, come evidenzia lo sforzo del Comune di Milano di costruire un proprio “Piano di contrasto della povertà energetica”). In nome di questa urgenza Caritas Ambrosiana sta rafforzando notevolmente risorse umane e strumenti dedicati.
Il progetto-pilota
Anzitutto, ha consolidato la compagine dei Ted, i Tutor per l’energia domestica che, dalla sede centrale, analizzano i casi più complessi e spinosi di persone o famiglie in difficoltà, e soprattutto progettano e attuano incisive azioni formative. A febbraio è entrato nel vivo, nei decanati di Desio, Seveso-Seregno, Lissone, Carate (zona pastorale di Monza) e Trezzo d’Adda (zona pastorale di Melegnano), il progetto “Tutti in bolletta”: consentirà, sino a metà 2026, di affrontare i problemi di 45 famiglie con forti debiti o difficoltà relativi ai consumi energetici, ma soprattutto ha già favorito la formazione di oltre 20 tra operatori dei servizi e volontari dei centri d’ascolto, affinché possano costituire in futuro gruppi di monitoraggio, supporto e intervento stabili e costantemente aggiornati. Il format sperimentato nei cinque Decanati verrà esteso, in futuro, ad altri territori, potenzialmente all’intera diocesi. E ulteriori azioni sono in agenda, come l’erogazione di sussidi e l’efficientamento di elettrodomestici nel decanato milanese Niguarda-Zara nell’ambito del progetto “Inclusione in rete”, che discende dall’attivazione della Comunità energetica rinnovabile “Soledarietà” e che vede proseguire la collaborazione tra Caritas, Banco dell’energia ed Edison.
Ultimo, ma non per importanza, è lo sforzo che l’Area povertà energetica di Caritas ha dedicato (e continua a dedicare) all’attivazione e all’aggiornamento di un sito internet dedicato. Ci si trovano analisi, dati, consigli. E il “Controllore della bolletta”, artigianale, ma efficace strumento per capire se, sulla base dei propri consumi, si paga il giusto, o comunque si possano trovare opzioni contrattuali migliori. Nella battaglia contro chi specula, anche se sono giganti, non è detto che i vulnerabili debbano per forza soccombere…