Da alcuni anni, per i giovani e gli adulti di Azione Cattolica ambrosiana, il lunedì è una giornata speciale. Oggi pochi riescono ad apprezzare il valore del lunedì, spesso affrontato con fatica – a volte con rabbia – perché visto solo come interruzione del week-end. Nella vita di tutti i giorni il lunedì rappresenta la sveglia inopportuna dopo due giorni di riposo, il ritorno alla routine, lo zaino da mettere in spalla e il treno da prendere di corsa per non arrivare tardi al lavoro. E invece proprio la stazione Centrale di Milano è stata scelta come luogo-simbolo nel quale celebrare l’Adoro il lunedì, una preghiera di Piergiorgio Frassati, un inno alla quotidianità con le sue fatiche e le sue sfide. Il prossimo appuntamento è lunedì 5 novembre, alle 7.30.
In un luogo laico come la Centrale, c’è la Cappella del Binario 21, dove un gruppo di volontari di Ac accoglie qualunque passante, invitandolo al raccoglimento e alla preghiera. Un’occasione per sperimentare una Chiesa in uscita, che riesce ad accogliere volti nuovi ed è una concreta opportunità per l’Azione cattolica di essere presente nel territorio. È previsto un breve momento di riflessione dettato dalla lettura del brano del Vangelo del giorno, poi si legge insieme Adoro il lunedì. Un breve momento, il tempo della coincidenza tra un treno e l’altro, ma quei minuti sanno di eterno. Oltre a un gruppo di assidui e costanti frequentatori si aggiungono anche tantissimi pendolari e passanti, che entrano a pregare casualmente, ma aumentano di anno in anno: mediamente ogni lunedì entrano in cappella 35 persone che non hanno mai partecipato all’iniziativa, ma in alcune occasioni le presenze sono state cinquanta.
«Si è creato un bel clima e molti, prima di lasciare la Cappella, ci salutano cordialmente, ci ringraziano per questa opportunità di ascoltare la Parola e di pregare insieme – spiega Chiara Grossi, vicepresidente adulti di Azione Cattolica ambrosiana -. Interessante pensare ai tanti che entrano per caso nella cappella e magari non incroceremo più, ma che spesso ci dicono da dove provengono e che giudicano molto bella questa esperienza». Ma perché proprio il lunedì? «Se la domenica è il giorno festivo per eccellenza, il lunedì diventa un giorno vissuto con la stessa festa della domenica, l’occasione per ricordarsi il primato della contemplazione, per dire a noi stessi che gli impegni e le attività quotidiane hanno senso se sono collegati alla sorgente che è Cristo, la perla preziosa per cui vale la pena spendere la propria esistenza», conclude Chiara Grossi.