La Cattedrale si pone ancora una volta al centro della realtà cittadina e diocesana, non certo con l’intenzione di mortificare le altre parrocchie e realtà milanesi, bensì di contribuire alla valorizzazione di risorse e luoghi.
di Paolo Sartor e Marcello Fidanzio
Per la Quaresima 2006 il Duomo di Milano intende offrire una serie di iniziative, sulla scorta di una breve ma vitale tradizione promossa negli ultimi anni dall’Arciprete mons. Luigi Manganini. La proposta di quest’anno si intitola “Incontro allo straniero” e si rivolge all’ esperienza, molto attuale, dell’incontro con il “diverso da noi”. Questa è a volte causa di conflitto e favorisce il sorgere della violenza e della chiusa separazione. Nel contempo la presenza dell’altro è occasione d’incontro e sfida per la ricerca della pace.
La riflessione su questi temi porta a ricordare l’esperienza dei trappisti martiri in Algeria, di cui ricorre il X anniversario e l’esempio luminoso di Francesco d’Assisi. A loro saranno dedicate due serate in Duomo all’interno di un programma più ampio che guarda agli insegnamenti contenuti nella Scrittura e al confronto con chi vive oggi la memoria di una sofferenza subita e cerca una riconciliazione.
Questi “dialoghi di Quaresima” vedono la partecipazione, nella preparazione e nella gestione dei vari momenti, di due Centri culturali d’ispirazione cristiana (San Fedele e Corsia dei Servi), della Fondazione Ambrosianeum, della Pastorale diocesana dei Migranti e di alcune parrocchie del Centro storico: San Bartolomeo, San Carlo al Corso, Santa Eufemia, San Giorgio al Palazzo, Santa Maria alla Scala in San Fedele, San Satiro. Queste realtà affiancano le istituzioni che hanno la responsabilità della custodia e delle attività del Duomo di Milano: la Parrocchia di Santa Tecla e la Veneranda Fabbrica del Duomo con il suo Museo, l’Associazione Amici del Duomo di Milano.
«Il Quaresimale così configurato», dice mons. Manganini, «non esaurisce la ricchezza di iniziative quaresimali proposte nel decanato Centro storico: molti conoscono per esempio gli incontri organizzati da quattro parrocchie presso la basilica di sant’Ambrogio. Esso assume però un significato ben più ampio rispetto a un’iniziativa della sola parrocchia del Duomo: la Cattedrale, in tal modo, si pone ancora una volta al centro della realtà cittadina e diocesana non certo con l’intenzione di mortificare le altre parrocchie e realtà milanesi, bensì di contribuire alla valorizzazione di risorse e luoghi».
L’iniziativa è andata costruendosi nei mesi scorsi sulla base di un auspicio formulato da alcuni parroci del Centro storico: poter ragionare in ordine a una proposta condivisa di itinerario quaresimale, senza peraltro togliere alle singole parrocchie la libertà di organizzare iniziative proprie. In questa linea l’Arciprete del Duomo ha costituito un gruppo di lavoro col mandato di elaborare una proposta da sottoporre al parere delle parrocchie del Centro storico interessate, cosa che è avvenuta dopo le feste natalizie. Del gruppo di lavoro fanno parte il presidente della Fondazione Ambrosianeum (Marco Garzonio), i responsabili dei Centri culturali San Fedele e Corsia dei Servi (rispettivamente p. Guido Bertagna s.j. e p. Ermes Ronchi o.s.m.) e due incaricati del Duomo (don Paolo Sartor e Marcello Fidanzio).
Dal confronto e dalla messa in comune di competenze e conoscenze, è nata una proposta piuttosto ricca, in cui gli eventi serali (in Duomo e nella chiesa di San Fedele), saranno accompagnati da una lectio divina settimanale sullo stesso tema (nella chiesa di San Carlo), da incontri di ripresa e visite guidate (in altri luoghi del Centro Storico) e da un pellegrinaggio ad Assisi.
In questo modo, pur rappresentando un evento culturale di indubbia portata, la proposta del Centro storico cerca di recuperare – con i necessari adattamenti al contesto odierno – il valore e il significato che tradizionalmente possedevano le proposte chiamate “quaresimali”. I «dialoghi di Quaresima 2006» offrono così possibilità di conoscenza, riflessione, elevazione musicale e artistica, preghiera e, in definitiva, di libera e autentica “conversione” personale.