«Il Tavolo dei Venti è un organismo consultivo di natura pastorale della Curia “allargata”, rappresentativo di tutti gli uffici e servizi della Curia stessa, ma anche degli enti collegati e di realtà come Caritas ambrosiana, Fom, Itl, Duomo Viaggi, Istituto diocesano Sostentamento Clero Gsc, Gsa e Consulta. Vale a dire quanto rientra nel perimetro del cosiddetto Bilancio di missione della Diocesi di Milano, ossia che ne sono a servizio. È presieduto dal Moderator Curiae, monsignor Carlo Azzimonti e ne fanno parte appunto 20 persone. Oltre a questi ci sono tre membri scelti in virtù del loro ruolo e delle loro competenze». Erica Tossani, coordinatrice dell’Area volontariato e giovani di Caritas ambrosiana, già facilitatrice nella prima Sessione del Sinodo universale sulla Sinodalità, spiegare cosa sia questo Tavolo (finora inedito per la Chiesa di Milano), di cui fa parte.
Da dove nasce questa iniziativa?
Come cornice più ampia si inserisce nel contesto del Cammino sinodale che sta vivendo la Chiesa universale e quella italiana, ma anche in ciò che la Diocesi ha vissuto in occasione del Sinodo minore «Chiesa dalle Genti». Si può dire che sia un primo frutto di questo itinerario all’interno di un orizzonte di Chiesa sinodale. Più puntualmente, direi che nasce all’indomani delle giornate di lavoro sinodale della Curia realizzatosi all’inizio di gennaio. Raccogliendo quanto è emerso dai Tavoli svoltosi allora, si è resa palese la necessità, ormai improcrastinabile, di interrogarsi, come Curia allargata, sul nostro essere a servizio della Chiesa di Milano. Questo chiede come condizione fondamentale quella di conoscerci. Pur lavorando tutti all’interno di questa Curia allargata, infatti, ci si conosce poco.
Ci sono appuntamenti previsti a breve?
Dopo un primo incontro di presentazione, vi è stato quello dello scorso 7 maggio e ci rivedremo a inizio luglio. La questione di cui tenere conto è che questo è l’inizio di un processo, mentre il rischio è quello di pensare subito in termini di attività da promuovere, di progetti da mettere in pista. Proprio nell’ottica sinodale, l’obiettivo principale di questo Tavolo è che può diventare, diciamo così, uno spazio di esercizio, in cui ci si allena ad apprendere e praticare uno stile sinodale.
Quindi il primo obiettivo è imparare a camminare insieme?
Sì. Imparando, al contempo, a diventare sempre più consapevoli della nostra identità ecclesiale, pur nella specificità e nella differenziazione dei servizi. Come ho già detto, per camminare insieme è necessario conoscersi, ma anche capire cosa sia l’essenziale, la visione comune, quell’“imprescindibile” che definisce la nostra appartenenza ecclesiale e la nostra missione e che permette di vivere le differenze che ci caratterizzano nei servizi specifici in cui ci impegniamo. E tutto questo con una funzione anche di sentinella e di antenna, come ci ha ricordato monsignor Azzimonti.
Lei al Tavolo rappresenta Caritas ambrosiana. Cosa si aspetta?
Spero che ci aiuti, tutti insieme, a ricomprendere come essere Chiesa in questo mondo e in questo tempo e, nello specifico, a come essere a servizio della Chiesa di Milano, imparando ad ascoltarsi e ad ascoltare le istanze che vengono dalla realtà e costruendo passi concreti.