«Meno io per lasciare spazio a Dio». La conversione era questo per il beato Carlo Acutis, mancato a 15 anni a causa di una leucemia fulminante il 12 ottobre 2006. Una figura che attira sempre più devoti per la sua innata vicinanza agli ultimi. Chi meglio di sua madre può raccontare la sua storia, così normale e così straordinaria?
Giovedì 2 dicembre, alle 18.30, al Teatro Pime di Milano (via Mosè Bianchi 94, ingresso libero), la signora Antonia Salzano Acutis parlerà del figlio Carlo con Arnoldo Mosca Mondadori, per far conoscere meglio un ragazzo che ha lasciato una profonda traccia in molti cuori.
L’occasione per questo evento aperto al pubblico è l’uscita in libreria del libro della Salzano Acutis, scritto con il giornalista Paolo Rodari, Il segreto di mio figlio (Piemme, 299 pagine, 17,90 euro) che è in vendita anche nel negozio Pime di via Monterosa 81 e sarà disponibile in Teatro al termine dell’incontro.
Una vocazione eccezionale
Tanti si chiedono quale sia il segreto nascosto dietro la figura di Carlo, che in pochi anni ha saputo conquistare l’amicizia e l’affetto di una moltitudine di persone. Perché la Chiesa lo ha proclamato beato? Basta leggere le prime righe del racconto della sua mamma per capire subito che in lui agiva una vocazione eccezionale, cui volle rispondere con passione e fedeltà, convinto del progetto unico e irripetibile che Dio sin dall’eternità ha pensato per ognuno di noi. «Tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie», è una delle sue frasi più conosciute.
Dice Antonia Salzano Acutis sul risvolto di copertina del suo libro: «…non è semplice riuscire a cogliere l’individualità di una persona se non si è entrati in relazione diretta con lui. Se è vero che “l’essenziale è invisibile agli occhi e non si vede bene che con il cuore”, come madre di Carlo ho voluto provare a scrivere un libro con il cuore, per aiutare i suoi tanti devoti a conoscerlo e ad amarlo. Un fortissimo e innato senso religioso portava mio figlio ad aprirsi agli altri, in particolare agli ultimi, ai poveri e ai deboli. Carlo ha vissuto sempre proteso verso Dio… L’infinito era la sua meta, Gesù era il centro della sua vita. Sono questi i tesori che provo a svelare».
Arnoldo Mosca Mondadori, pronipote di Arnoldo, editore, saggista e poeta, dal ’99 è Ministro straordinario dell’Eucaristia, mistero cui è particolarmente devoto e tema che evidentemente lo lega intimamente alla vicenda di Carlo Acutis, talmente appassionato dell’Eucaristia da dedicare una mostra ai miracoli eucaristici al computer, molto apprezzata in tutto il mondo.
La dedica
Significativa infatti la dedica con cui Antonia Salzano Acutis apre il suo volume: «Dedico questo libro a mio figlio Carlo: possa realizzarsi il suo sogno che tutta la Chiesa universale, sotto la guida materna di Maria santissima, viva con sempre più fervore e convinzione queste parole: “L’Eucaristia sta a indicare che la Chiesa e l’avvenire del genere umano sono legati a Cristo, unica roccia veramente duratura, e non ad alcuna altra realtà. Perciò la vittoria di Cristo è il popolo cristiano che crede, celebra e vive il mistero Eucaristico”».