Formazione professionale, innovazione tecnologica, ma anche inclusione e aiuto alla fragilità. Queste le caratteristiche distintive delle Scuole professionali Piamarta, presso la cui sede di Cimiano sabato 19 febbraio monsignor Mario Delpini, nel corso della sua Visita pastorale nel Decanato di Città Studi-Lambrate-Venezia, incontra il mondo della scuola attivo nel territorio.
«Il nostro Istituto è nato inizialmente come centro polifunzionale per servizi sociosanitari e assistenziali – spiega il dirigente scolastico Matteo Raineri -. Fondato nel 1951 da san Giovanni Calabria, è passato sotto la direzione della Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth dall’1 settembre 1992. Oggi qui ci sono tre Centri per la formazione professionale (Cfp), Rizzoli, Crisalide e Piamarta (che dà nome a tutto l’Istituto), che assolvono all’obbligo formativo con cicli di qualifica triennali». Al termine è possibile accedere al quarto anno per il conseguimento del Diploma di istruzione formazione professionale e successivamente al quinto per partecipare all’esame di maturità.
Dai motori ai tablet
Una formazione specialistica che, attraverso tirocini e contatti stretti con le aziende, dà accesso immediato al mondo del lavoro, ma anche corsi che permettono la riqualificazione dei lavoratori e che rientrano nelle politiche attive per la ricerca di una nuova occupazione. «Offriamo diversi percorsi – specifica Raineri -. C’è l’indirizzo per autoriparatori che sta acquisendo moltissima importanza, soprattutto per la conversione all’elettrico: questo professionista, infatti, svolge attività di riparazione e manutenzione dei veicoli e collabora anche nella fase di accettazione, in quella di controllo e di collaudo; quattro anni fa qui abbiamo trasformato un motore endotermico a scoppio in un ecogreen. L’indirizzo elettromeccanico, dedicato a chi vuole diventare operatore nell’industria elettrica e meccanica, prepara i ragazzi a svolgere attività di lavorazione di pezzi e complessi meccanici e prevede l’acquisizione di competenze che vanno dal montaggio, all’installazione, fino alla manutenzione di impianti elettrici». L’operatore ai servizi di vendita e-commerce e social media marketing, invece, si apre alle sfide del commercio via web. Mentre l’operatore informatico supporta la comunicazione digitale delle aziende attraverso device di ogni tipo, dagli smartphone ai tablet, configura sistemi e reti e ne cura la manutenzione. Specializzazioni molto richieste oggi, e che guardano alle nuove professionalità legate all’industria 4.0. Figure spesso assorbite dalle stesse aziende che lavorano a stretto contatto con la scuola e a cui si guarda con attenzione per affrontare i cambiamenti tecnologici.
L’importanza della prova pratica
Il valore aggiunto, poi, è sicuramente la pratica. Qui i ragazzi hanno la possibilità di mettere subito alla prova tutte le competenze acquisite, attraverso laboratori che spaziano dalla legatoria e cartotecnica all’elettricità e impianti, dalla pneumatica alla meccanica d’auto fino alla cucina: in questa modalità si svolge il 75% dell’intera attività didattica. Un’attenzione particolare viene riservata anche al settore della ristorazione, con corsi di formazione per addetto alle vendite, sala e bar e operatore pasti, con percorsi specifici che vanno dall’addetto all’allestimento sala a quello che si occupa della somministrazione di piatti e bevande. «A questo proposito abbiamo attivato una vera e propria impresa formativa – sottolinea il dirigente -, con un bar e ristorante didattici, aperti esclusivamente agli studenti e agli operatori. Mentre per l’addetto alle vendite vengono organizzati temporary shop, prima delle vacanze o quando ci sono ricorrenze particolari con la vendita di prodotti diversi, tra cui bevande e infusi. Queste iniziative danno modo ai ragazzi di acquisire una formazione a tutto tondo: è prevista infatti la realizzazione di uno shop “fisico” e di uno online, in cui i ragazzi hanno la possibilità di cimentarsi direttamente con tutte le mansioni che si confanno a queste professionalità (dallo stoccaggio della merce fino alla previsione delle vendite) e di rendere attivi i laboratori».
La sfida dell’inclusione
Per i ragazzi con disabilità, inoltre, c’è il percorso “doti personalizzate”: una formazione dedicata, che si sviluppa nel servizio in sala e al bar e che lavora su profili più semplici. «Secondo il carisma della Sacra Famiglia di Nazareth, ci si apre alle sfide dei tempi, soprattutto in supporto alla disabilità e all’inclusione – chiarisce Raineri -. Qui i ragazzi vengono inseriti dopo un orientamento che prende in considerazione anche le loro abilità manuali. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di garantire un minimo di sicurezza nelle procedure, ma anche la necessità di assicurare alle famiglie una continuità professionale per i loro figli. I più autonomi al temine fanno anche un tirocinio». Una volta completato il percorso formativo, possono essere assunti in ristoranti, bar e pizzerie e lavorare insieme a personale normodotato: una tendenza ormai molto diffusa nella ristorazione italiana.