Il tempo di Quaresima offre molte opportunità per rimettere al centro della nostra attenzione la Parola di Dio. Ne voglio aggiungere anch’io una particolare dal “centro” della nostra Chiesa ambrosiana, dal Duomo. È per tutti coloro che desiderano fare della Parola «la lampada che illumina i passi della propria esistenza» (cf Sal 119,105, incisa sulla lapide della tomba di padre Carlo Maria Martini, in Duomo): uomini e donne che hanno ormai raggiunto la maturità spirituale comprendendo davvero che «non si vive soltanto di pane, ma di ogni Parola che esce dalla bocca del Signore» (Dt 8,3).
Intendi quel “Signore” anzitutto come Kýrios, il Creatore che si svela nel multiverso in cui esistiamo e consumiamo il breve respiro di vita; intendilo come Jhwh, che si manifesta con compassionevole tenerezza nella storia del suo popolo Israele; e anche come ultima e definitiva Parola (lógos), che si fa carne e sangue in Gesù di Nazaret, il Crocifisso Risorto, il Figlio dell’Uomo, cui Dio stesso attribuisce il titolo del Kýrios, «il nome al di sopra di ogni altro nome» (Fil 2,9).
Ho pensato di rendere ancora più evidente la centralità della Parola, offrendo a tutti durante la pausa pranzo – nel centro delle nostre frenetiche giornate di lavoro – un momento di Lectio divina: dalle 12.30 alle 13, dal lunedì al giovedì, dal 22 febbraio al 24 marzo. Ci troveremo nella Cappella feriale del Duomo e la Parola sarà diramata in diretta tv (sul canale 195 di Chiesa Tv) e web (www.chiesadimilano.it e youtube.com/chiesadimilano).
Al centro della Lectio metterò le letture che il Lezionario ambrosiano ci offre come “pane di vita” per il cammino quaresimale: brani antologici dal libro di Genesi e dei Proverbi e il Discorso della montagna nella versione di Matteo (cc. 5-7), nelle prime quattro settimane; la Storia di Giuseppe (Gn 37-50), con altre pagine dei Proverbi, a illustrare l’avvicinamento progressivo di Gesù a Gerusalemme e alla sua morte di Servo sofferente, nella quinta settimana, in preparazione alla Settimana Santa.
Quella mezz’ora di ascolto e di riflessione vuole essere il pane “supersustanziale” (epioúsion) che ogni giorno chiediamo con il Padrenostro e che noi cerchiamo proprio nel centro del nostro tempo, scandito in 24 ore. Non faremo Eucaristia, ma soltanto Lectio divina. L’Eucaristia ha già i suoi momenti di celebrazione che continuano con la stessa cadenza cronologica degli altri giorni. Da lunedì a giovedì, voglio vivere – con chi lo desidera – una pausa di ascolto e di immedesimazione per alimentare la nostra speranza e la nostra esistenza, per non perdere inutilmente i nostri giorni e non perderci utilitaristica mente nei nostri giorni.
Rimane vero anche per noi quanto scrisse il rabbino americano Abraham Joshua Heschel (1907-1972), uomo di profonda spiritualità: «Le grandi parole contenute nella Bibbia […] sono gioielli che non devono essere barattati solo per la nostra incapacità di valutarli adeguatamente. Le parole sono rifugi dello spirito. Solo dopo che abbiamo acceso la luce nelle parole siamo in grado di guardare ai tesori che esse contengono. Solo dopo che siamo penetrati dentro a una parola diventiamo consapevoli delle ricchezze contenute nelle nostre anime».