In nessuna età il cambiamento è così evidente come nell’adolescenza. Una sfida in cui l’oratorio desidera accompagnare i ragazzi, così come la Fom è pronta a offrire strumenti ai loro educatori. Dunque, in quest’anno oratoriano scandito dallo slogan «Tutto cambia», gli adolescenti potranno essere davvero protagonisti. Due le attenzioni da avere, secondo il responsabile Formazione della Fom Matteo Fabris. Per i ragazzi, «l’obiettivo è accogliere il proprio cambiamento, prenderne coscienza». Anche dal punto di vista della fede: «Anche la scelta di andare a Messa, o di non andarci perché non se ne coglie il significato, è segno di una presa di posizione, di nuove domande che sorgono e di nuove consapevolezze», sottolinea Fabris. Il cambiamento, dunque, è anche un percorso. Che, nell’anno del Giubileo, può trasformarsi in pellegrinaggio, da vivere secondo i tempi di ciascuno: «In qualsiasi fase della vita, tu sei in cammino, e puoi essere pellegrino di speranza anche per gli altri», è l’incoraggiamento che Fabris rivolge a ciascun ragazzo.
L’altra attenzione chiama invece gli educatori a essere protagonisti. Se per gli adolescenti è fondamentale essere accompagnati, è necessario che i più grandi riescano al meglio a entrare in relazione con loro, sapendo quali corde toccare e quali risvolti della loro vita far emergere. Ed è questa, secondo Fabris, la principale sfida che attende gli oratori (così come gli altri ambienti educativi). Perché, nota, «non possiamo parlare di disagio degli adolescenti se non guardiamo innanzitutto a quanto gli adulti intendono investire nell’educazione, e a come anche negli stessi ambienti pastorali facciamo spesso fatica ad affrontare questo tema, interrogandoci cioè sul valore pastorale ed educativo di quanto facciamo con i ragazzi». Stare con gli adolescenti è indubbiamente faticoso, riconosce Fabris, che per questo rilancia con forza ai sacerdoti e ai responsabili di oratorio l’invito alla formazione. Se serve, spiega, anche rinunciando a uno degli incontri settimanali con i ragazzi per ritagliare un tempo dedicato solo agli educatori. Perché la chiave, evidenzia il responsabile Fom, «non è tanto programmare al meglio le iniziative, ma riuscire a viverle al meglio insieme ai ragazzi».
Tanti gli strumenti già a disposizione. La novità di quest’anno, disponibile a breve, sarà un quaderno dedicato all’affettività, una delle aree affrontate dal percorso formativo per gli adolescenti «Attraverso». «Grazie al lavoro che abbiamo affrontato lo scorso anno insieme ad alcuni esperti – anticipa Fabris -, in queste pagine rivolte agli educatori diamo alcune linee guida per lavorare con i ragazzi sulle relazioni, sulla scoperta di se stessi e delle proprie emozioni, sul rapporto con i pari e con gli adulti. Non è un programma di educazione sessuale o morale, ma una proposta con un taglio pastorale». Per gli educatori che desiderano approfondire ulteriormente questa tematica, è in programma anche una due-giorni alla Montanina, il 12 e 13 ottobre (iscrizioni online).
Anche monsignor Delpini si metterà in gioco in prima persona con gli adolescenti, accompagnandoli, nel corso dell’anno, a conoscere sette realtà in cui si mettono in pratica le Opere di misericordia corporale. Un pellegrinaggio di speranza, quindi, che i ragazzi potranno iniziare a vivere già nelle proprie città.