L’8 dicembre, festa dell’Immacolata, per l’Azione cattolica italiana è anche la Festa dell’adesione, il giorno in cui gli aderenti rinnovano la loro iscrizione all’associazione. «Non è solo un passaggio formale o burocratico, ma si tratta di ribadire la propria disponibilità a condividere il servizio che l’Ac svolge nella Chiesa e nella società – spiega il presidente dell’Ac ambrosiana Gianni Borsa -. Per alcuni quel primo “sì” risale a un percorso giovanile, per altri è un fatto recente. Per tutti, comunque, è l’espressione concreta, visibile, condivisa comunitariamente, che si vuole camminare insieme. È il passaggio “dall’io al noi”».
Ragazzi, giovani e adulti dell’associazione vivono tutto questo nell’impegno dell’annuncio del Vangelo nelle comunità parrocchiali e nei loro luoghi di vita, studio e lavoro. Verso la fine del suo episcopato, il cardinale Carlo Maria Martini, intervenendo a un’assemblea diocesana dell’Azione cattolica, aveva detto che quello dei soci di Ac è uno stile di impegno «stabile» per la Chiesa locale. «Insomma», chiosa il presidente Borsa, «in associazione c’è gente – appassionata, formata e generosa – su cui si può contare».
Il metodo «vita-Parola-vita».
Un impegno che è visibile ancora oggi con i tanti soci di Ac impegnati nei Consigli pastorali delle parrocchie, nelle Assemblee sinodali decanali (alla cui costituzione l’associazione negli scorsi mesi ha dato un convinto sostegno), nelle diaconie della Comunità pastorali, e con lo stile di laici che testimoniano la loro fede anche nei luoghi di lavoro, studio, cura, impegno politico e sociale. Ciò avviene, per esempio, con l’Azione cattolica studenti, con i cammini per i fidanzati, con la cura della formazione e della spiritualità delle persone anziane, con l’animazione sul territorio della diocesi di tante proposte di Lectio divina, con la riflessione ecclesiale del Gruppo teologico, con le iniziative per le famiglie, con le vacanze formative estive. Il tutto improntato al metodo «vita-Parola-vita». Si tratta cioè di ascoltare la vita reale delle persone, perché, come dice papa Francesco, «la realtà viene prima dell’idea», poi di confrontarsi con la Parola, che detta i criteri del discernimento. Infine di tornare alla vita che viene illuminata dalla Parola di Dio.
Un’idea di rinnovamento
Quest’anno la Festa dell’adesione segna la chiusura della prima fase del percorso assembleare, il cammino che ogni tre anni impegna l’associazione nella definizione condivisa delle linee programmatiche per il triennio successivo e nell’elezione democratica dei propri responsabili. Dopo questa prima fase nelle realtà locali della diocesi (gruppi parrocchiali, di unità pastorale e di più ampie aggregazioni territoriali), il percorso proseguirà con l’assemblea diocesana dell’11 febbraio e poi con la XVIII Assemblea nazionale che si svolgerà alla fine del mese di aprile a Roma. Questa volta il percorso assembleare a livello diocesano è particolarmente significativo perché l’Azione cattolica ambrosiana si sta ripensando per corrispondere al meglio alle sfide di oggi. «Come Ac vogliamo essere casa per chi non ha ancora trovato posto nelle comunità, dobbiamo avere cura delle varie fasi della vita di ciascuno, essere attenti all’essenziale e fare proposte attrattive anche per i lontani», spiega la vicepresidente diocesana Maria Malacrida.
«È un cammino che parte da lontano – aggiunge il segretario diocesano, Giancarlo Melzi -. Il Consiglio diocesano si è domandato lungo tutto il triennio come rinnovare l’associazione dentro un tempo, una società e una Chiesa che stanno cambiando. Abbiamo riflettuto su diversi aspetti dopo aver ascoltato tanti esperti e testimoni. Ne è scaturito un documento in tre capitoli accompagnato da domande che è rivolto a ciascun socio perché dal contributo di tutti possa nascere l’indicazione della via da seguire “nel tempo nuovo”». Infatti, subito dopo il Concilio Vaticano II, l’Azione cattolica modificò il suo statuto ponendo al centro un metodo di conduzione democratica della responsabilità e di discernimento comunitario che ricorda da vicino la «sinodalità» che papa Francesco sta facendo diventare dimensione costitutiva di tutta la Chiesa.
La sfida della sostenibilità
Non ultima, l’associazione affronta la sfida della propria sostenibilità economica: in un tempo segnato dal rincaro dei prezzi che grava sulle famiglie, in particolare chi si trova in situazione di maggiore fragilità, l’Azione cattolica finanzia la propria organizzazione principalmente con le quote di iscrizione dei soci e con le donazioni dei soci stessi e di terzi.
Per dare a tutti l’opportunità di compiere un piccolo gesto a sostegno dell’Ac si propone di acquistare i “panettoni solidali”, un prodotto artigianale confezionato in un tessuto che può essere riutilizzato come copricuscino. È una realizzazione di Mafric, un marchio italiano che produce abbigliamento etnico e accessori per la casa in stile etnico. Si possono prenotare i panettoni alla segreteria con una mail a segreteria@azionecattolicamilano.it con una donazione a partire da 15 euro.