Maria Dutto ci ha lasciato. Una gran donna, una laica cristiana solare. Non poteva avere nome più appropriato ed eloquente del nome di Maria. Quello della madre di Dio e della Chiesa.
La nostra carissima Maria è stata davvero per me, per noi, testimone esemplare della maternità di Dio e della Chiesa. Una maternità tenera, premurosa, accogliente, sempre attenta alle persone nella loro singolarità. Ne ho goduto personalmente (Maria è stata amica, collega, mia testimone di nozze, insieme all’indimenticabile professor Lazzati, a lei tanto caro).
Se posso permettermi – trattandosi di un profilo intimo e delicato – una verginità luminosa e feconda la sua. A pelle trasmetteva l’idea che la sua vocazione a una speciale forma di consacrazione semmai arricchiva e dilatava la sua capacità di amare e di manifestarlo, il suo amore.Penso per esempio all’affetto limpido e insieme intenso, libero, aperto – di nuovo un affetto fraterno e materno – con i sacerdoti di più generazioni con i quali ha cooperato.
Lei, donna di fede profonda, cattolicissima, fu sempre immune dal clericalismo: dotata di grande apertura mentale (leggeva molto, in particolare romanzi), Maria si è misurata con il movimento delle donne sviluppatosi altrove, dentro le culture laiche, nel segno di quella cristiana laicità che era stigma della sua vocazione e tratto caratteristico dei veri cristiani. E tuttavia, pur interloquendo con il femminismo e dunque nutrendo un giusto sospetto verso la rappresentazione convenzionale e mielosa del genio femminile, Maria fu profondamente donna, con il carisma delle relazioni personali, con la cultura della cura e della dedizione riservata a tutte e a ciascuna persona che incontrava nel suo cammino. Compresa la cura di sé, del suo aspetto, della sua femminilità. Anche per mostrare che le donne fedeli e pie non devono trascurare la cura della propria persona, per rispetto della dignità propria e altrui. E per smentire che, per amare Dio e la Chiesa, si debba essere e mostrarsi disadorni. Dunque, maternità, laicità, cura per le relazioni.
Senza bisogno di scomodare la teologia – la maternità di Dio, il principio mariano nella e della Chiesa, le icone della comunità cristiana come famiglia e casa informate alla carità fraterna – Maria ne ha offerto una esemplare e luminosa testimonianza lungo l’intero arco della sua vita.
A noi spetta di custodire tale grata memoria e di fare la nostra parte, ancorché piccola e lontanissima dalla sua misura, perché il volto della Chiesa e della società possano riflettere qualche tratto del volto e della vita di Maria. Sono sicuro che, dal cielo, continuerà a farci sentire il calore del suo affetto e il conforto della sua premurosa vicinanza.