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Speciale

Acutis, da beato a santo

Sirio 16 - 22 dicembre 2024
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Fom

Acutis, la santità va in scena

Si intitola «Connessi all’infinito» il copione ispirato alla figura del beato che verrà canonizzato il 27 aprile, a disposizione di parrocchie e gruppi che vorranno rappresentarlo. Don Marco Magnani ha collaborato alla sceneggiatura: «Il teatro insegna che insieme si può fare qualcosa di grande»

di Stefania CECCHETTI

20 Dicembre 2024
Carlo Acutis

Cinque autori in cerca di personaggi. Potrebbe essere raccontata così la prima scena dello spettacolo teatrale Connessi all’infinito, ispirato alla figura di Carlo Acutis, che la Fom ha pensato per preadolescenti e adolescenti nell’anno della canonizzazione del beato, in programma a Roma il prossimo 27 aprile. Il copione si apre infatti con un gruppo di autori in difficoltà nello scrivere un testo sulla santità. Un po’ come gli autori reali, che infatti scrivono nell’introduzione al copione rivolta ai ragazzi: «Parlare della santità in un testo teatrale non è facile, ma crediamo che attraverso le parole e i gesti di questi personaggi ognuno di voi possa in qualche modo trovare almeno un pezzettino di sé. Le domande che qualche volta vi balenano in testa, le vostre passioni, e le scelte che alla vostra età cominciano a fare intravedere chi sarete da grandi». Sono le domande che si fanno anche i giovani protagonisti del testo, aiutati da a un amico misterioso che si svelerà solo alla fine.

Il copione sarà messo a disposizione di tutte le parrocchie e i gruppi che vorranno metterlo in scena e sarà associato a schede di animazione educativa per affrontare alcuni temi fondamentali legati al testo teatrale, allo scopo di rendere ancora di più esplicito il riferimento a Carlo Acutis.

Alla stesura della sceneggiatura – scritta da Fabrizia Bandi, Marco Fagnani e Marta Govi – ha collaborato anche don Marco Magnani, responsabile della Pastorale giovanile della Comunità pastorale San Giovanni Battista alla Certosa, in virtù di una sua lunga esperienza di teatro insieme ai ragazzi in oratorio, iniziata quando era vicario ai Santi Pietro e Paolo di Corsico. Don Magnani ha coinvolto nel progetto quelli che erano i suoi educatori a Corsico e che, nonostante oggi siano adulti, non hanno perso la passione di educare attraverso il teatro e si sono lanciati volentieri nell’avventura.

«Con questo spettacolo – spiega don Magnani – la Fom ha voluto rendere familiare ai ragazzi la figura di Acutis attraverso il mezzo del teatro, uno degli strumenti più tradizionali dell’oratorio, ma anche, per certi versi, uno dei più innovativi, perché capace di mettere in connessione i ragazzi tra loro in un modo unico, facendo emergere la loro espressività. È un’occasione di stare insieme e di mettersi alla prova, scoprendo qualcosa di sé. E poi è un’esperienza comunitaria, che coinvolge tutti, anche i più timidi e timorosi del palco, perché far teatro non è solamente recitare, c’è anche il dietro le quinte, ci sono i costumi, la scenografia, le coreografie. Il teatro, insomma, insegna che insieme si può fare qualcosa di grande, che all’inizio sembra impossibile».

Il copione di Connessi all’infinito non mette in scena la vita di Acutis: il Beato rimane sempre sullo sfondo, ma la portata del suo messaggio è ben chiara. Al centro della riflessione ci sono infatti temi universali come la santità, l’amicizia, la ricerca di senso: «L’idea era proprio questa – sottolinea don Magnani -: evitare di fare “il santino”, di assolutizzare il personaggio. Avremmo corso il rischio, come spesso accade con i santi, di dipingerlo come un personaggio straordinario, ma lontano dalla vita dei ragazzi e quindi irraggiungibile. Per questo al centro della scena non c’è la biografia di Acutis, ma le storie di alcuni ragazzi che, pian piano, apprendono da questo “amico”, via via sempre più familiare, alcune intuizioni, alcune disposizioni d’animo, alcune aperture di cuore. Così la santità, che all’inizio del copione viene evocata dai cinque autori come qualcosa di distante, irraggiungibile, astratto, attraverso l’esperienza di Carlo, diventa qualcosa che riguarda tutti molto da vicino».