Di seguito alcune domande e risposte su quali passi compiere verso l’istituzione dei ministeri istituiti del lettore, accolito e catechista.
A chi si rivolge l’istituzione?
Possiamo immaginare che si rivolga a:
• coloro che vivono un servizio nella propria comunità,
• coltivano una vita spirituale, alimentata e caratterizzata anche dal servizio svolto,
• si sentono chiamati a un servizio ecclesiale più ampio e qualificato,
• compiono la scelta di offrire una disponibilità stabile di corresponsabilità,
• aiutano altre persone che svolgono una ministerialità “di fatto” ad essere anch’esse espressione della Chiesa,
• sono disponibili a intraprendere un cammino di discernimento e di formazione.
Si può accedere alla ministerialità istituita a partire dai 25 anni e indicativamente non oltre i 65 anni.
Da dove si parte?
Si può partire da una comunità cristiana che si interroga sui propri bisogni e potenzialità e individua nella ministerialità istituita una possibilità e un’occasione propizia. Inizia un cammino in cinque passi.
Si può partire da una persona che sente maturare in sé una disponibilità a un servizio ecclesiale stabile e corresponsabile per il bene della propria comunità. Inizia un cammino in cinque passi.
Vediamo il dettaglio dei due possibili cammini della comunità o della persona.
Si può anche vedere il video, se non lo si è già fatto, in cui si spiega come iniziare il percorso (dal minuto 56).
Passi per una comunità che chiede di iniziare il cammino
• Riconoscere – Questa fase coinvolge il parroco con la sua comunità: il consiglio pastorale, un’assemblea parrocchiale, il gruppo liturgico, il gruppo lettori, i ministri della celebrazione eucaristica o dei catechisti. Il gruppo coinvolto inizia a leggere i bisogni e le potenzialità della propria comunità.
• Informarsi – Se la ministerialità istituita può diventare una risorsa per rispondere ai bisogni individuati, il passo seguente è conoscere di che cosa si tratta. Anche questa fase informativa coinvolge la comunità nel suo insieme. Si possono consultare alcuni documenti e alcuni video in questo speciale.
• Proporre – Il parroco con il gruppo coinvolto riconosce eventualmente una o più persone che sono un dono per la Chiesa e nelle quali riconosce i tratti specifici di uno dei ministeri istituiti. Si può quindi proporre a qualcuno di approfondire la possibilità di intraprendere il cammino verso l’istituzione.
• Segnalare la disponibilità – Si può a questo punto segnalare la disponibilità scrivendo a Servizio per la Pastorale liturgica (per lettori e accoliti): liturgia@diocesi.milano.it o Servizio per la Catechesi (catechisti): catechesi@diocesi.milano.it. L’Equipe diocesana prenderà contatto con la persona e con la sua comunità nella persona del parroco.
• Dialogare con l’Equipe diocesana – Dopo un primo parere positivo da parte dell’Equipe si chiede la stesura di una lettera del candidato e della comunità cristiana, secondo le indicazioni che verranno offerte. A partire da questi testi si svolgerà un secondo colloquio con il candidato che potrà dare avvio al cammino personalizzato di formazione e di discernimento. In questa fase l’Equipe incontrerà la comunità.
• Formarsi – La formazione sarà personalizzata (tenendo presente eventuali cammini formativi già vissuti in precedenza), per laici, sostenibile, teorica e pratica, con un respiro diocesano. Avrà una durata di circa due anni e culminerà con la domanda di istituzione e la celebrazione presieduta dall’Arcivescovo e la consegna di un mandato della durata di 5 anni, eventualmente rinnovabile.
Passi per una persona che chiede di iniziare il cammino
• Riconoscere – Questa fase coinvolge la persona che riconosce il maturare in sé di una disponibilità a un servizio ecclesiale stabile e corresponsabile, nella consapevolezza dei bisogni e delle potenzialità che caratterizzano la propria comunità.
• Informarsi – Se la ministerialità istituita può diventare una risposta all’intuizione maturata nella persona, il passo seguente è conoscere di che cosa si tratta. Si possono consultare alcuni documenti e alcuni video in questo speciale.
• Confrontarsi – La scelta di intraprendere un cammino di formazione verso l’istituzione non può essere una decisione solitaria: ogni ministero nasce nella comunità cristiana e non può essere soltanto il desiderio di una persona isolata. Ci si confronta con la propria famiglia, con il proprio parroco, con chi eventualmente accompagna spiritualmente e anche con qualcuno della propria comunità con cui si collabora e di cui ci si fida. Si tratta di condividere con loro le motivazioni che hanno acceso il desiderio di approfondire questa proposta. È importante accogliere con disponibilità i consigli offerti.
• Segnalare la propria disponibilità – Si può a questo punto segnalare la disponibilità scrivendo a Servizio per la Pastorale Liturgica (per lettori e accoliti): liturgia@diocesi.milano.it o Servizio per la Catechesi (catechisti): catechesi@diocesi.milano.it. L’Equipe diocesana prenderà contatto con la persona e con la sua comunità nella persona del parroco.
• Dialogare con l’Equipe diocesana – Dopo un primo parere positivo da parte dell’Equipe si chiede la stesura di una lettera del candidato e della comunità cristiana, secondo le indicazioni che verranno offerte. A partire da questi testi si svolgerà un secondo colloquio con il candidato che potrà dare avvio al cammino personalizzato di formazione e di discernimento. In questa fase l’Equipe incontrerà la comunità.
• Formarsi – La formazione sarà personalizzata (tenendo presente eventuali cammini formativi già vissuti in precedenza), per laici, sostenibile, teorica e pratica, con un respiro diocesano. Avrà una durata di circa due anni e culminerà con la domanda di istituzione e la celebrazione presieduta dall’Arcivescovo e la consegna di un mandato della durata di 5 anni, eventualmente rinnovabile.
