Nella sua Proposta pastorale per l’anno 2023-24 Viviamo di una vita ricevuta, l’arcivescovo Mario Delpini invita a «non rinunciare alla responsabilità della testimonianza, della proposta, dell’accompagnamento educativo» sul tema del lavoro umano. Avvicinandosi la ricorrenza del 1° Maggio, occasione per dare corso a tale invito, le Acli milanesi e l’Azione cattolica ambrosiana hanno predisposto un sussidio congiunto dal titolo La vita ricevuta nel lavoro, che offre la possibilità a gruppi parrocchiali e associativi e alle Assemblee sinodali decanali di approfondire questi temi (qui il testo integrale).
Le tre schede
Il sussidio, frutto di un lavoro di scrittura collettivo, propone tre schede, per altrettanti focus tematici: «Famiglie e lavoro»; «Le trasformazioni del lavoro nei prossimi vent’anni» ed «Ecologia integrale e lavoro dignitoso». Nella prima scheda sono messi a fuoco, in particolare, i «tempi di vita, della “festa” e di lavoro, smartworking e strumenti di conciliazione, la condizione delle donne tra professione e famiglia, i carichi di cura famigliari, le retribuzioni e carriere professionali ineguali». Nella seconda, si parla invece del futuro del lavoro «tra crisi ambientale, innovazione tecnologica ed aspetti demografici» e si mette a fuoco «quale sistema di formazione e orientamento per i giovani di oggi e di domani». Infine, la terza scheda guida nella riflessione su «lavoro povero, dignità della persona e fatica di pensare progetti di vita» e sul «lavoro come luogo di realizzazione e compartecipazione alla costruzione del bene comune e della Creazione». Ciascuna scheda propone una prima parte di inquadramento, una seconda con riferimenti biblici e del magistero sociale della Chiesa e una terza parte con alcune domande per facilitare il confronto.
Vocazione frustrata?
Come spiega Alessandra Mazzei, docente associato del dipartimento di Business, Diritto, Economia e Consumi all’Università Iulm e componente della Commissione lavoro dell’Ac ambrosiana, «monsignor Delpini nel capitolo 5 della Proposta pastorale sottolinea come il lavoro sia una via per realizzare la propria vocazione. Elemento oggi forse davvero sfumato poiché, più che come opportunità, il lavoro appare come fonte di preoccupazioni per il fatto che manca, per la sua precarietà, perché è povero, perché è intriso di ingiustizie, perché è organizzato con orari spesso “irregolari”». Nel suo testo l’Arcivescovo «richiama anche le profonde trasformazioni e offre alcuni preziosi spunti di metodo: governare le trasformazioni e affrontare il tema con rigore e con la sperimentazione»
Per concordare eventuali incontri d’approfondimento con relatori esperti, si possono contattare le Acli (segreteria@aclimilano.com) o l’Azione cattolica (commissionelavoro@azionecattolicamilano.it).