Gli Undici chiusi in casa per paura. I discepoli tristi nel cammino verso Emmaus. Maddalena in lacrime vicino al Sepolcro. Tre situazioni di sconforto che si tramutano in gioia nel momento in cui si vede e si riconosce il Signore risorto. Parte da qui, monsignor Mario Delpini, per il suo videoaugurio di Pasqua ai fedeli ambrosiani: «Aprire gli occhi e per grazia di Dio riconoscere che Gesù è vivo ed è presente. Ci offre il segno della sua Passione e le parole della missione».
«La grazia di Pasqua» è appunto vedere questo, dopo che «la nostra mente e i nostri affetti sono messi alla prova dallo sconcerto del male che predomina e sembra schiacciare il bene». Aprire gli occhi vuol dire constatare che «il male non vincerà», che «la morte è stata sconfitta» e che «c’è una speranza che merita di essere coltivata». Allora la paura deve indurre a non rinchiudersi «dentro le mura rassicuranti di una Chiesa chiusa in se stessa, di un gruppo selezionato e autoreferenziale», ma piuttosto a riconoscere di essere «chiamati a uscire fuori».
L’augurio è allora per una Pasqua «piena di speranza», caratterizzata da «un cammino di pace» e da «percorsi di giustizia».