«La preghiera di famiglia è stata per alcuni una riscoperta nelle settimane dell’isolamento. L’esercizio del sacerdozio battesimale abilita tutti i fedeli a promuovere, animare, condurre la preghiera anche nella propria casa» (Mario Delpini, Infonda Dio sapienza nel cuore, p. 76).
Sollecitati dal nostro Arcivescovo, desideriamo alimentare la fiamma già accesa dallo Spirito nelle famiglie delle nostre comunità durante le settimane dell’isolamento vissuto in primavera, in coincidenza dei tempi della Quaresima, della Settimana Santa e della Pasqua.
Molte famiglie hanno scoperto o riscoperto il gusto della preghiera domestica, hanno trovato nel momento orante della vita quotidiana una forza sorprendente per affrontare, nonostante tutto, con serenità e fiducia un periodo tanto drammatico.
Ora si ripresenta, purtroppo, un tempo di necessario isolamento della famiglia dalla vita sociale e dalla vita ordinaria nella comunità cristiana. Siamo costretti a un nuovo tempo d’isolamento a causa della pandemia, confinati in casa con poche opportunità per uscire e vivere a pieno molteplici relazioni oltre quelle familiari.
In questo periodo non può che acuirsi in noi la fame e la sete di Speranza, che orienti i pensieri, i sentimenti, i passi di tutti noi. Non vogliamo chiudere gli occhi; al contrario, teniamo gli occhi aperti per vigilare con noi stessi e rinnovare la fiducia che si possa affrontare con maggior forza d’animo questa esperienza.
Ci troviamo anche a iniziare un nuovo anno liturgico e in particolare il tempo dell’Avvento, che ravviva la memoria del Dio già venuto in mezzo a noi, accresce l’attesa della sua continua venuta nella storia e il desiderio del suo ritorno ultimo e definitivo.
L’esercizio della preghiera può essere la bussola che ci orienta e sostiene in modo speciale in questo tempo. La preghiera rigenera e accresce la comunione tra i membri di una famiglia e più ancora tra famiglie di una stessa comunità. Una famiglia che si ritrova a pregare, scandendo il ritmo di un tempo liturgico come l’Avvento, è un segno profetico nel quartiere, nella città dove abita, perché annuncia la prossimità di Dio che dona a noi il suo stesso Figlio, l’Emmanuele.
Certamente l’Eucaristia, celebrata nell’assemblea liturgica domenicale, è il sacramento della piena comunione con il Signore e con i fratelli. Siamo tutti consapevoli della centralità dell’Eucaristia nell’esistenza credente e nella vita di ogni comunità cristiana. In questo tempo, sia pur difficile e delicato da vivere, vogliamo riscoprire la partecipazione, per quanto possibile, alla Messa domenicale, quale fonte e vertice della vita cristiana. Insieme, però, possiamo alimentare il cammino credente in famiglia facendo spazio alla preghiera.
I Servizi per la Pastorale Liturgica, la Catechesi, la Famiglia e per l’Oratorio e lo Sport hanno predisposto un sussidio dal titolo A occhi aperti per celebrazioni domestiche nelle domeniche di Avvento e le solennità dell’Immacolata e del Natale (in allegato insieme alla copertina).
Le celebrazioni domestiche suggerite non sostituiscono la Messa domenicale nelle nostre comunità; piuttosto, scaturiscono da essa (riprendendone parole, gesti, simboli), la prolungano (dando risonanza a qualche momento particolare) e a essa rimandano.
Il sussidio potrà essere utilizzato anche da chi è impossibilitato, per diverse ragioni, a partecipare alla celebrazione eucaristica e desidera vivere un momento di ascolto della Parola di Dio e di preghiera nel giorno del Signore. Esso contiene una duplice proposta secondo la composizione del nucleo familiare. Inoltre offre uno schema particolare per famiglie che hanno un loro membro con qualche forma di disabilità intellettiva.