Dici presepe e pensi subito a Natale. Ma da un paio di anni a Erba non è così. Perché dai Padri Passionisti della frazione di Carpesino si fa il presepe anche a Pasqua. Un’iniziativa, è bene sottolinearlo, che si sta diffondendo timidamente non solo a Erba, ma in altre parrocchie. «È il secondo anno che facciamo questa rappresentazione pasquale – dice padre Gianluca Garofalo, superiore del convento erbese -. Più che “presepe” a noi Padri Passionisti piace chiamarlo “Calvario”, cioè cammino di Gesù verso il Calvario».
Un cammino spirituale iniziato il Mercoledì delle Ceneri e che ha trovato nel “Calvario” il suo coronamento: «Certamente – conferma padre Gianluca -. Abbiamo focalizzato il nostro percorso quaresimale, facendo un pellegrinaggio virtuale e spirituale in Terra Santa, attribuendo a ogni luogo un valore simbolico: nel Cenacolo abbiamo meditato il servizio, nell’Orto degli Ulivi la preghiera, nel Sinedrio la testimonianza, nel Pretorio di Pilato abbiamo meditato la verità, sul Calvario lo Spirito. Il nostro desiderio è di andare a visitare la Terra Santa: speriamo che in quella terra torni presto la pace. Intanto stiamo preparando il nostro cuore a questo viaggio».
Tutte le scene più rappresentative della vita di Gesù (in totale 14) sono state riprodotte nel presepe pasquale: dall’ingresso a Gerusalemme all’ultima Cena, dall’Orto degli Ulivi via via fino al Calvario, alla Morte di Gesù, al destino tragico di Giuda, alla Resurrezione. L’ultima riproduce Gesù Buon Pastore: «La scena del Buon Pastore – conclude padre Gianluca – è la scena che riassume tutte le altre: Gesù scende negli Inferi, luogo rappresentato qui dalle caverne, per riportare in Paradiso le anime. La nostra fede poggia sulla resurrezione, e dalla resurrezione scaturisce la Chiesa, che è guidata da Gesù Buon Pastore. È nella Chiesa che troviamo tutti i giorni Gesù, presente nella persona del Papa e dei vescovi e presente soprattutto nell’Eucarestia».
Il presepe è visitabile tutti i giorni del periodo pasquale all’interno del convento dei Padri Passionisti di Carpesino, in un locale attiguo dalla chiesa di Santa Gemma Galgani.