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Esperienze

Sulla “Via Francigena” tra spiritualità e cultura

7 Luglio 2010

L’Ufficio della Cei per il turismo, lo sport e il tempo libero, in collaborazione col Servizio nazionale per la Pastorale giovanile e con quello per il Progetto culturale, ha avviato un processo di valorizzazione della storica “Via Francigena”. L’intento è quello di riscoprirne le potenzialità spirituali e culturali e promuovere nuove sensibilità, ma soprattutto nuove esperienze di pellegrinaggio. Inoltre si sta delineando una mappatura delle parrocchie e degli alloggi che si trovano lungo la Via. A tal scopo, lo scorso anno si è costituita l’Associazione ecclesiale italiana della Via Francigena e delle Antiche Vie di Pellegrinaggio Ad Limina Petri, in collaborazione con la Segreteria generale della Cei e il Pontificio Consiglio della cultura.
La Via Francigena che da Canterbury portava a Roma è un itinerario della storia, una via maestra percorsa in passato da migliaia di pellegrini che andavano a pregare sulla tomba di San Pietro, il principe degli Apostoli: la relazione più antica del viaggio risale al 990 ed è compiuta da Sigerico, arcivescovo di Canterbury. Questa via attesta l’importanza del pellegrinaggio soprattutto in epoca medievale, che doveva compiersi prevalentemente a piedi, per ragioni penitenziali, con un percorso di 20-25 chilometri al giorno e portava in sé un fondamentale aspetto devozionale: il pellegrinaggio ai Luoghi Santi della religione cristiana. È noto come tre fossero i poli di attrazione per questa umanità in cammino: innanzitutto Roma, luogo del martirio dei Santi Pietro e Paolo; Santiago de Compostela, dove l’apostolo San Giacomo aveva scelto di riposare e naturalmente Gerusalemme in Terra Santa.
La Via Francigena rappresentò quindi l’unione e la comunicazione tra le varie culture e le idee dei diversi Paesi in un’Europa che già da allora esprimeva il desiderio di essere unita. Oggi la Via Francigena è dichiarata dal Consiglio d’Europa “Grande Itinerario Culturale”, e si estende in cinque Stati (Gran Bretagna, Francia, Svizzera, Italia e Stato Vaticano). Il tratto lombardo insiste sulle Diocesi di Vigevano, Pavia e Lodi, lungo un itinerario fra Mortara e Chignolo Po.
Info: www.chiesacattolica.it. L’Ufficio della Cei per il turismo, lo sport e il tempo libero, in collaborazione col Servizio nazionale per la Pastorale giovanile e con quello per il Progetto culturale, ha avviato un processo di valorizzazione della storica “Via Francigena”. L’intento è quello di riscoprirne le potenzialità spirituali e culturali e promuovere nuove sensibilità, ma soprattutto nuove esperienze di pellegrinaggio. Inoltre si sta delineando una mappatura delle parrocchie e degli alloggi che si trovano lungo la Via. A tal scopo, lo scorso anno si è costituita l’Associazione ecclesiale italiana della Via Francigena e delle Antiche Vie di Pellegrinaggio Ad Limina Petri, in collaborazione con la Segreteria generale della Cei e il Pontificio Consiglio della cultura.La Via Francigena che da Canterbury portava a Roma è un itinerario della storia, una via maestra percorsa in passato da migliaia di pellegrini che andavano a pregare sulla tomba di San Pietro, il principe degli Apostoli: la relazione più antica del viaggio risale al 990 ed è compiuta da Sigerico, arcivescovo di Canterbury. Questa via attesta l’importanza del pellegrinaggio soprattutto in epoca medievale, che doveva compiersi prevalentemente a piedi, per ragioni penitenziali, con un percorso di 20-25 chilometri al giorno e portava in sé un fondamentale aspetto devozionale: il pellegrinaggio ai Luoghi Santi della religione cristiana. È noto come tre fossero i poli di attrazione per questa umanità in cammino: innanzitutto Roma, luogo del martirio dei Santi Pietro e Paolo; Santiago de Compostela, dove l’apostolo San Giacomo aveva scelto di riposare e naturalmente Gerusalemme in Terra Santa.La Via Francigena rappresentò quindi l’unione e la comunicazione tra le varie culture e le idee dei diversi Paesi in un’Europa che già da allora esprimeva il desiderio di essere unita. Oggi la Via Francigena è dichiarata dal Consiglio d’Europa “Grande Itinerario Culturale”, e si estende in cinque Stati (Gran Bretagna, Francia, Svizzera, Italia e Stato Vaticano). Il tratto lombardo insiste sulle Diocesi di Vigevano, Pavia e Lodi, lungo un itinerario fra Mortara e Chignolo Po.Info: www.chiesacattolica.it.