Sabato 9 ottobre, dalle 9.30 alle 12.40, a Milano presso l’Auditorium San Carlo (corso Matteotti 14), a cura del Servizio per la Pastorale della Salute della Diocesi di Milano, si terrà un convegno sul tema “Quale cultura per il fine vita?”, a 30 anni dalla Jura et bona.
Il 5 maggio 1980, infatti, la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicava la dichiarazione Jura et bona sul valore della vita umana, l’eutanasia, l’utilizzo degli analgesici e l’uso proporzionato dei mezzi terapeutici. In questi trent’anni molte cose si sono modificate e in campo medico abbiamo assistito a reali progressi nelle cure mediche, a nuovi presidi terapeutici e a tecniche sempre più sofisticate di rianimazione e di mantenimento in vita del paziente, che inevitabilmente pongono nuovi interrogativi.
Comunque, le norme morali stabilite da Jura et bona ancora oggi restano il riferimento necessario perché ci si prenda cura della persona nella sua totalità e il morire rimanga un’esperienza profondamente umana. La dignità del morire deve rimanere appunto il vero obiettivo terapeutico nell’ambito dell’assistenza al malato nella fase ultima della malattia. Il rischio è invece che gli sviluppi della medicina moderna trasformino il momento della morte in un fenomeno tecnologico, prolungandolo nella fase della terminalità.
Con questo convegno la Diocesi di Milano desidera offrire il suo contributo e la sua riflessione sul “fine vita”, che appare sempre più bisognoso di cura e di attenzione. Interverranno monsignor Giuseppe Merisi, Vescovo di Lodi e presidente della Consulta nazionale per la Pastorale della Salute della Cei (Conferenza episcopale italiana), monsignor Eros Monti, Vicario episcopale per la Vita sociale della Diocesi di Milano, don Aristide Fumagalli, docente di Teologia morale in Seminario, e i professori Alfredo Anzani, vice presidente europeo dell’associazione dei medici cattolici, Massimo Reichlin, che insegna “Etica della Vita” nell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Sabato 9 ottobre, dalle 9.30 alle 12.40, a Milano presso l’Auditorium San Carlo (corso Matteotti 14), a cura del Servizio per la Pastorale della Salute della Diocesi di Milano, si terrà un convegno sul tema “Quale cultura per il fine vita?”, a 30 anni dalla Jura et bona.Il 5 maggio 1980, infatti, la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicava la dichiarazione Jura et bona sul valore della vita umana, l’eutanasia, l’utilizzo degli analgesici e l’uso proporzionato dei mezzi terapeutici. In questi trent’anni molte cose si sono modificate e in campo medico abbiamo assistito a reali progressi nelle cure mediche, a nuovi presidi terapeutici e a tecniche sempre più sofisticate di rianimazione e di mantenimento in vita del paziente, che inevitabilmente pongono nuovi interrogativi.Comunque, le norme morali stabilite da Jura et bona ancora oggi restano il riferimento necessario perché ci si prenda cura della persona nella sua totalità e il morire rimanga un’esperienza profondamente umana. La dignità del morire deve rimanere appunto il vero obiettivo terapeutico nell’ambito dell’assistenza al malato nella fase ultima della malattia. Il rischio è invece che gli sviluppi della medicina moderna trasformino il momento della morte in un fenomeno tecnologico, prolungandolo nella fase della terminalità.Con questo convegno la Diocesi di Milano desidera offrire il suo contributo e la sua riflessione sul “fine vita”, che appare sempre più bisognoso di cura e di attenzione. Interverranno monsignor Giuseppe Merisi, Vescovo di Lodi e presidente della Consulta nazionale per la Pastorale della Salute della Cei (Conferenza episcopale italiana), monsignor Eros Monti, Vicario episcopale per la Vita sociale della Diocesi di Milano, don Aristide Fumagalli, docente di Teologia morale in Seminario, e i professori Alfredo Anzani, vice presidente europeo dell’associazione dei medici cattolici, Massimo Reichlin, che insegna “Etica della Vita” nell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
9 ottobre
Quale cultura per il fine vita?
Il Servizio per la Pastorale della Salute della Diocesi organizza un convegno all'Auditorium San Carlo