Con l’anno associativo appena iniziato Valentina Soncini conclude il suo triennio alla guida dell’Azione cattolica ambrosiana.
Presidente, quali sono state le sfide sulle quali si è concentrata l’azione del suo mandato?
Dalla scorsa assemblea sono emerse sei sfide tra loro intrecciate che ci hanno impegnato: innanzitutto spirituale, poi associativa, culturale, laicale, ecclesiale ed educativa.
Tentiamo un bilancio: quali sono i punti di forza oggi per l’Ac ambrosiana, alla luce anche del suo mandato, e quali quelli di fragilità?
Un punto di forza, emerso dall’intenso lavorio del triennio è la vivacità spirituale a tutto tondo che si è espressa nella proposta qualificata di cammini per tutte le età. La partecipazione crescente alle iniziative di tipo spirituale è stato un segnale dell’esigenza diffusa di una rigenerazione della relazione tra fede e vita. Sicuramente siamo stati incoraggiati dall’insegnamento del nostro Arcivescovo che ci ha sempre richiamati al primato della vita spirituale. Segnalo una fragilità tra quelle possibili per una associazione, oggi: viviamo in una cultura individualista che corrode il senso di un legame associativo proprio in un tempo che chiede nuovi passi di comunione e nuovo gusto per la sinodalità soprattutto in una realtà ecclesiale che, trasformandosi, necessita ancor più di prima di fuochi di comunione qualificati e visibili. C’è bisogno di ripartire da un nuovo senso di appartenenza all’Azione Cattolica come cammino spirituale ed ecclesiale e da una rinnovata scoperta della “vocazione” a essere di Ac.
Qual è la specificità dell’Azione Cattolica ambrosiana rispetto ad altri territori?
L’organizzazione pastorale ambrosiana sta velocemente cambiando aprendo nuove vie per una relazione nuova tra Chiesa locale e territorio e per un nuovo volto missionario di Chiesa. In questo contesto l’Ac deve da un lato saper offrire la ricchezza della sua dedizione alla Chiesa locale, capace di essere presente e a servizio nei luoghi più quotidiani della pastorale. Dall’altro lato, il contesto fortemente secolarizzato ci sollecita a far leva in modo nuovo e vivace sulla nostra dimensione laicale e quotidiana per saper dire con la vita personale e associativa parole di Vangelo a chi non è più raggiunto da una presenza di Chiesa. Riscopriamo con forza la nostra indole a essere evangelizzatori e testimoni nella ferialità e a concorrere alla implantio ecclesiae nei nuovi contesti della vita sociale e culturale.
L’8 dicembre è la giornata dell’Adesione, molto importante per Ac ambrosiana perché da un decennio le adesioni sono in calo. La scommessa è sulle nuove generazioni? Ed eventualmente come la portate avanti?
Per parlare di adesione alle nuove generazioni cerchiamo di offrire loro contesti dove fare esperienza della bellezza di una condivisione e di un servizio in nome del Vangelo. In secondo luogo desideriamo far cogliere l’importanza di un servizio alla Chiesa locale come modalità per vivere una vocazione di dedizione che l’adesione aiuta a coltivare e a esprimere nel tempo.
Al di là dei numeri, perché secondo lei diventa sempre più difficile far aderire le persone a realtà associative come l’Azione Cattolica che ha una grande tradizione di penetrazione sul territorio lombardo?
Due i fattori che concorrono a sfavore: aderire è questione di fede e oggi la debolezza della fede è visibile nella cultura corrente. L’altro fattore è il diffuso individualismo che si contrappone a una scelta di legarsi e di appartenere a una realtà con uno statuto e delle regole democratiche.
Presidente Soncini, se dovesse essere confermata nel prossimo triennio quali sarebbero le sue priorità?
Sicuramente dovremmo continuare a investire per dar vita a una associazione all’altezza dei tempi, capace nell’oggi ecclesiale e culturale di rigiocare la forza delle sue radici e porre segni di profezia. Con l’anno associativo appena iniziato Valentina Soncini conclude il suo triennio alla guida dell’Azione cattolica ambrosiana.Presidente, quali sono state le sfide sulle quali si è concentrata l’azione del suo mandato?Dalla scorsa assemblea sono emerse sei sfide tra loro intrecciate che ci hanno impegnato: innanzitutto spirituale, poi associativa, culturale, laicale, ecclesiale ed educativa.Tentiamo un bilancio: quali sono i punti di forza oggi per l’Ac ambrosiana, alla luce anche del suo mandato, e quali quelli di fragilità?Un punto di forza, emerso dall’intenso lavorio del triennio è la vivacità spirituale a tutto tondo che si è espressa nella proposta qualificata di cammini per tutte le età. La partecipazione crescente alle iniziative di tipo spirituale è stato un segnale dell’esigenza diffusa di una rigenerazione della relazione tra fede e vita. Sicuramente siamo stati incoraggiati dall’insegnamento del nostro Arcivescovo che ci ha sempre richiamati al primato della vita spirituale. Segnalo una fragilità tra quelle possibili per una associazione, oggi: viviamo in una cultura individualista che corrode il senso di un legame associativo proprio in un tempo che chiede nuovi passi di comunione e nuovo gusto per la sinodalità soprattutto in una realtà ecclesiale che, trasformandosi, necessita ancor più di prima di fuochi di comunione qualificati e visibili. C’è bisogno di ripartire da un nuovo senso di appartenenza all’Azione Cattolica come cammino spirituale ed ecclesiale e da una rinnovata scoperta della “vocazione” a essere di Ac.Qual è la specificità dell’Azione Cattolica ambrosiana rispetto ad altri territori?L’organizzazione pastorale ambrosiana sta velocemente cambiando aprendo nuove vie per una relazione nuova tra Chiesa locale e territorio e per un nuovo volto missionario di Chiesa. In questo contesto l’Ac deve da un lato saper offrire la ricchezza della sua dedizione alla Chiesa locale, capace di essere presente e a servizio nei luoghi più quotidiani della pastorale. Dall’altro lato, il contesto fortemente secolarizzato ci sollecita a far leva in modo nuovo e vivace sulla nostra dimensione laicale e quotidiana per saper dire con la vita personale e associativa parole di Vangelo a chi non è più raggiunto da una presenza di Chiesa. Riscopriamo con forza la nostra indole a essere evangelizzatori e testimoni nella ferialità e a concorrere alla implantio ecclesiae nei nuovi contesti della vita sociale e culturale.L’8 dicembre è la giornata dell’Adesione, molto importante per Ac ambrosiana perché da un decennio le adesioni sono in calo. La scommessa è sulle nuove generazioni? Ed eventualmente come la portate avanti?Per parlare di adesione alle nuove generazioni cerchiamo di offrire loro contesti dove fare esperienza della bellezza di una condivisione e di un servizio in nome del Vangelo. In secondo luogo desideriamo far cogliere l’importanza di un servizio alla Chiesa locale come modalità per vivere una vocazione di dedizione che l’adesione aiuta a coltivare e a esprimere nel tempo.Al di là dei numeri, perché secondo lei diventa sempre più difficile far aderire le persone a realtà associative come l’Azione Cattolica che ha una grande tradizione di penetrazione sul territorio lombardo?Due i fattori che concorrono a sfavore: aderire è questione di fede e oggi la debolezza della fede è visibile nella cultura corrente. L’altro fattore è il diffuso individualismo che si contrappone a una scelta di legarsi e di appartenere a una realtà con uno statuto e delle regole democratiche.Presidente Soncini, se dovesse essere confermata nel prossimo triennio quali sarebbero le sue priorità?Sicuramente dovremmo continuare a investire per dar vita a una associazione all’altezza dei tempi, capace nell’oggi ecclesiale e culturale di rigiocare la forza delle sue radici e porre segni di profezia. Assistenti, il 21 incontro a Seveso – In vista dell’Assemblea diocesana dell’Azione cattolica ambrosiana (13 febbraio 2011), per tracciare le linee progettuali del prossimo triennio ed eleggere i nuovi responsabili associativi, gli Assistenti parrocchiali e decanali dell’Ac ambrosiana si incontreranno nel Seminario di Seveso giovedì 21 ottobre alle ore 10. A questo incontro sono invitati anche sacerdoti e diaconi sensibili alla formazione del laicato. Occorre segnalare la partecipazione (tel. 02.58391328; segreteria @azionecattolicamilano.it ).