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Milano

La luce del Duomo per tutta la città

Nell'ambito di "Milano Illuminata" ha preso il via l'iniziativa che prevede l'illuminazione delle vetrate della cattedrale, al tramonto, ogni sabato e domenica e in ogni festa religiosa, per un totale di circa 130 giorni all'anno

di Silvio MENGOTTO Redazione

9 Dicembre 2010

Per Einstein «la luce è l’ombra di Dio». Con questo suggestivo paradosso l’8 dicembre, festa dell’Immacolata concezione, alle 18.30 sul sagrato del Duomo si è svolta la cerimonia ufficiale per l’accensione dell’illuminazione delle vetrate della cattedrale, nella suggestiva cornice di una piazza gremita di fedeli completamente al buio e alla presenza di molte autorità civili e religiose: tra loro il sindaco Letizia Moratti e il professor Angelo Caloia, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo, che hanno commentato lo straordinario evento.
L’iniziativa rientra nell’ambito di “Milano illuminata”, progetto che consiste nell’illuminazione artistica di diversi luoghi significativi della città, dal centro alla periferia. L’esperimento si era già effettuato l’anno scorso, con la sola accensione delle vetrate della facciata e dell’abside. Ora l’accensione viene estesa a tutte le facciate della cattedrale, con un carattere permanente. L’illuminazione verrà attivata seguendo il calendario liturgico ogni sabato e domenica dell’anno e in occasione di ogni festa religiosa per un totale di circa 130 giorni.
Il Duomo di Milano, ha spiegato Caloia, «è la prima cattedrale gotica al mondo a essere illuminata», diventando una immensa architettura di luce, una fontana di bellezza e di fede che si irradia alla città. Il sindaco Moratti ha letto un pensiero sulla luce della ragione scritto da illuministi francesi. Monsignor Luigi Manganini, arciprete del Duomo, ha ricordato il significato simbolico della luce nelle cattedrali, quale guida per il cammino verso ciò che non si vede. Una vetrata illuminata «non è solo liturgia, ma anche teologia» perché, ha continuato Manganini, «Dio è luce».
L’attrice Pamela Villoresi ha introdotto la cerimonia leggendo brani del XXXIII canto della Divina Commedia dedicati alla luce della Madonna nel Paradiso e sulla terra. Tutte le cattedrali gotiche sono dedicate alla Madonna. Il Medioevo, periodo storico in cui si costruirono le cattedrali gotiche in tutta l’Europa, è anche l’epoca dei viaggi, dei pellegrinaggi, delle crociate. Dal gotico si scopre il viaggio della luce che, simbolicamente, diventa nelle cattedrali uno degli elementi scatenanti del gotico stesso. Luce che metaforicamente diventa simbolo della presenza del trascendente, della lotta contro il regno dell’oscurità e del peccato. Le vetrate risultano essere autentiche “enciclopedie” popolari, lezioni visive di catechesi con le loro raffigurazioni di episodi e personaggi biblici che segnalano un messaggio teologico dottrinale.
Ernesto Brivio, nel commento alle vetrate del Duomo, precisa che «patriarchi e profeti, re d’Israele e apostoli presero posto nelle parti più alte dei finestroni, giganti della fede in scala monumentale, resi nel vetro anche giganti d’arte. Nella parte inferiore delle grandi vetrate gotiche, era invece la rivelazione cristiana a farsi vicina e leggibile ai fedeli, raffigurata con scene in ben più piccola scala e affollate di personaggi, riproducesti episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento e le visioni dell’Apocalisse, paurose forse e sovente enigmatiche per la forte carica simbolica».
Per Einstein «la luce è l’ombra di Dio». Con questo suggestivo paradosso l’8 dicembre, festa dell’Immacolata concezione, alle 18.30 sul sagrato del Duomo si è svolta la cerimonia ufficiale per l’accensione dell’illuminazione delle vetrate della cattedrale, nella suggestiva cornice di una piazza gremita di fedeli completamente al buio e alla presenza di molte autorità civili e religiose: tra loro il sindaco Letizia Moratti e il professor Angelo Caloia, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo, che hanno commentato lo straordinario evento.L’iniziativa rientra nell’ambito di “Milano illuminata”, progetto che consiste nell’illuminazione artistica di diversi luoghi significativi della città, dal centro alla periferia. L’esperimento si era già effettuato l’anno scorso, con la sola accensione delle vetrate della facciata e dell’abside. Ora l’accensione viene estesa a tutte le facciate della cattedrale, con un carattere permanente. L’illuminazione verrà attivata seguendo il calendario liturgico ogni sabato e domenica dell’anno e in occasione di ogni festa religiosa per un totale di circa 130 giorni.Il Duomo di Milano, ha spiegato Caloia, «è la prima cattedrale gotica al mondo a essere illuminata», diventando una immensa architettura di luce, una fontana di bellezza e di fede che si irradia alla città. Il sindaco Moratti ha letto un pensiero sulla luce della ragione scritto da illuministi francesi. Monsignor Luigi Manganini, arciprete del Duomo, ha ricordato il significato simbolico della luce nelle cattedrali, quale guida per il cammino verso ciò che non si vede. Una vetrata illuminata «non è solo liturgia, ma anche teologia» perché, ha continuato Manganini, «Dio è luce».L’attrice Pamela Villoresi ha introdotto la cerimonia leggendo brani del XXXIII canto della Divina Commedia dedicati alla luce della Madonna nel Paradiso e sulla terra. Tutte le cattedrali gotiche sono dedicate alla Madonna. Il Medioevo, periodo storico in cui si costruirono le cattedrali gotiche in tutta l’Europa, è anche l’epoca dei viaggi, dei pellegrinaggi, delle crociate. Dal gotico si scopre il viaggio della luce che, simbolicamente, diventa nelle cattedrali uno degli elementi scatenanti del gotico stesso. Luce che metaforicamente diventa simbolo della presenza del trascendente, della lotta contro il regno dell’oscurità e del peccato. Le vetrate risultano essere autentiche “enciclopedie” popolari, lezioni visive di catechesi con le loro raffigurazioni di episodi e personaggi biblici che segnalano un messaggio teologico dottrinale.Ernesto Brivio, nel commento alle vetrate del Duomo, precisa che «patriarchi e profeti, re d’Israele e apostoli presero posto nelle parti più alte dei finestroni, giganti della fede in scala monumentale, resi nel vetro anche giganti d’arte. Nella parte inferiore delle grandi vetrate gotiche, era invece la rivelazione cristiana a farsi vicina e leggibile ai fedeli, raffigurata con scene in ben più piccola scala e affollate di personaggi, riproducesti episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento e le visioni dell’Apocalisse, paurose forse e sovente enigmatiche per la forte carica simbolica». –