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Roma

«Essere buoni, un’avventura bella e difficile»

La due-giorni dei 14enni ambrosiani in Vaticano tra la messa celebrata in San Pietro dal cardinale Comastri, la visita della città e l'attesa dell'udienza papale

di Ylenia SPINELLI Redazione

7 Aprile 2010

Più di cinquemila tra educatori, preti, seminaristi, genitori e soprattutto loro, i quattordicenni della Diocesi, sono in questi giorni in pellegrinaggio a Roma in vista della Professione di fede. Due giornate per prepararsi bene a un momento molto importante della loro crescita spirituale, che ciascuno poi vivrà nella propria parrocchia. Come ogni anno, provengono da ogni angolo della Diocesi. Li riconosci subito, per le via delle Città Eterna, con quel foulard multicolore al collo con la sagoma del Duomo.
Ieri si sono dati appuntamento, alle 10, nella Basilica di San Pietro, per partecipare alla Santa Messa presieduta dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica vaticana e vicario generale di Benedetto XVI per la Città del Vaticano.
Ad accompagnarli c’erano anche cinque seminaristi dell’équipe vocazionale del Seminario, tra cui Fabio Ercoli, di quarta teologia. «Questa prima mattinata è stata davvero emozionante – racconta -: i ragazzi hanno partecipato alla Messa in Vaticano con grande attenzione. Nell’aria si respirava un bel clima di preghiera, che ha coinvolto anche gli adulti».
Nella sua omelia il cardinale Comastri ha citato alcuni santi e figure di riferimento che con la loro vita hanno ben interpretato la carità di Gesù. «Sono testimonianze importanti – sottolinea Ercoli -, perché dicono ai nostri ragazzi, che si accingono alla Professione di fede, quale è il modo di vivere da cristiani nella società di oggi».
Per la prima volta quest’anno l’Eucarestia è stata celebrata all’altare della Confessione, sopra la tomba di San Pietro, il che ha assunto un particolare significato simbolico. «Pietro ha vissuto la fatica del credere – continua il seminarista -, ma si è fidato di Gesù e ha fatto cose grandi. In questo senso è un bell’esempio non solo per i quattordicenni, ma anche per noi che quotidianamente sperimentiamo la fatica di vivere il Vangelo».
Gli fa eco Daniela Mapelli, che in Fom si occupa del settore Preadolescenti: «Da educatrice credo che oggi non sia certo facile professare la propria fede, ma sentirsi parte di una Chiesa aiuta e celebrazioni come quella di ieri incoraggiano tanto i nostri ragazzi».
Aggiunge Luca Parravicini, quattordicenne della parrocchia Beata Vergine Immacolata di Desio: «Io sono stato colpito da una frase (di Chesterton) che ci ha detto all’inizio il cardinale Comastri, cioè che essere buoni è un’avventura più bella e difficile che fare il giro del mondo in barca a vela. Credo che sia proprio così, ma seguendo l’esempio di Pietro, che ha lasciato tutto per seguire Gesù, anche noi possiamo farcela». Luca è per la seconda volta a Roma. «Ero già venuto con i miei genitori per una visita storico-culturale, ma questa è un’altra cosa, è un pellegrinaggio. Con il nostro don stiamo visitando le basiliche più importanti, soffermandoci per una breve preghiera».
Questa mattina, alle 10.30, i quattordicenni ambrosiani incontreranno il Santo Padre durante l’udienza generale del mercoledì. «Io sono emozionantissima all’idea – interviene Elisa Puccio di Sesto San Giovanni -. Non capita tutti i giorni di incontrare personalmente il Papa. Spero solo di poterlo vedere da vicino, ma in ogni caso sono certa che sarà una bella esperienza». Più di cinquemila tra educatori, preti, seminaristi, genitori e soprattutto loro, i quattordicenni della Diocesi, sono in questi giorni in pellegrinaggio a Roma in vista della Professione di fede. Due giornate per prepararsi bene a un momento molto importante della loro crescita spirituale, che ciascuno poi vivrà nella propria parrocchia. Come ogni anno, provengono da ogni angolo della Diocesi. Li riconosci subito, per le via delle Città Eterna, con quel foulard multicolore al collo con la sagoma del Duomo.Ieri si sono dati appuntamento, alle 10, nella Basilica di San Pietro, per partecipare alla Santa Messa presieduta dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica vaticana e vicario generale di Benedetto XVI per la Città del Vaticano.Ad accompagnarli c’erano anche cinque seminaristi dell’équipe vocazionale del Seminario, tra cui Fabio Ercoli, di quarta teologia. «Questa prima mattinata è stata davvero emozionante – racconta -: i ragazzi hanno partecipato alla Messa in Vaticano con grande attenzione. Nell’aria si respirava un bel clima di preghiera, che ha coinvolto anche gli adulti».Nella sua omelia il cardinale Comastri ha citato alcuni santi e figure di riferimento che con la loro vita hanno ben interpretato la carità di Gesù. «Sono testimonianze importanti – sottolinea Ercoli -, perché dicono ai nostri ragazzi, che si accingono alla Professione di fede, quale è il modo di vivere da cristiani nella società di oggi».Per la prima volta quest’anno l’Eucarestia è stata celebrata all’altare della Confessione, sopra la tomba di San Pietro, il che ha assunto un particolare significato simbolico. «Pietro ha vissuto la fatica del credere – continua il seminarista -, ma si è fidato di Gesù e ha fatto cose grandi. In questo senso è un bell’esempio non solo per i quattordicenni, ma anche per noi che quotidianamente sperimentiamo la fatica di vivere il Vangelo».Gli fa eco Daniela Mapelli, che in Fom si occupa del settore Preadolescenti: «Da educatrice credo che oggi non sia certo facile professare la propria fede, ma sentirsi parte di una Chiesa aiuta e celebrazioni come quella di ieri incoraggiano tanto i nostri ragazzi».Aggiunge Luca Parravicini, quattordicenne della parrocchia Beata Vergine Immacolata di Desio: «Io sono stato colpito da una frase (di Chesterton) che ci ha detto all’inizio il cardinale Comastri, cioè che essere buoni è un’avventura più bella e difficile che fare il giro del mondo in barca a vela. Credo che sia proprio così, ma seguendo l’esempio di Pietro, che ha lasciato tutto per seguire Gesù, anche noi possiamo farcela». Luca è per la seconda volta a Roma. «Ero già venuto con i miei genitori per una visita storico-culturale, ma questa è un’altra cosa, è un pellegrinaggio. Con il nostro don stiamo visitando le basiliche più importanti, soffermandoci per una breve preghiera».Questa mattina, alle 10.30, i quattordicenni ambrosiani incontreranno il Santo Padre durante l’udienza generale del mercoledì. «Io sono emozionantissima all’idea – interviene Elisa Puccio di Sesto San Giovanni -. Non capita tutti i giorni di incontrare personalmente il Papa. Spero solo di poterlo vedere da vicino, ma in ogni caso sono certa che sarà una bella esperienza». – – Photogallery