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Laicato

Ac: educare si intreccia con l’evangelizzare

Accolto l'invito della Cei a rilanciare l'impegno indicato dagli Orientamenti pastorali per il prossimo decennio: «Noi vescovi contiamo sull'associazione con il suo radicamento nelle parrocchie»

di Valentina SONCINI Presidente Azione cattolica ambrosiana Redazione

16 Novembre 2010

Nell’arte dell’educazione «noi vescovi riconosciamo una sfida culturale e un segno dei tempi, ma prima ancora una dimensione costitutiva e permanente della nostra missione di rendere Dio presente in questo mondo e di far sì che ogni uomo possa incontrarlo, scoprendo la forza trasformante del suo amore e della sua verità, in una vita nuova caratterizzata da tutto ciò che è bello, buono e vero».
Queste parole cariche di speranza esprimono l’intenzione con la quale l’Episcopato italiano ha elaborato e ora reso noti gli Orientamenti pastorali per il 2010-2020 dedicati al tema dell’educazione. Questa scelta di impegno rinnovato per le giovani generazioni ha preso origine dalla stessa scelta missionaria e di evangelizzazione che ha contrassegnato anche gli Orientamenti pastorali dei decenni precedenti. Così si legge infatti nell’introduzione del testo: «Educare alla vita buona del Vangelo significa, infatti, in primo luogo farci discepoli del Signore Gesù (…). Egli parla sempre all’intelligenza e scalda il cuore di coloro che si aprono a lui e accolgono la compagnia dei fratelli per fare esperienza della bellezza del Vangelo. La Chiesa continua nel tempo la sua opera: la sua storia bimillenaria è un intreccio fecondo di evangelizzazione e di educazione. (…) Non c’è nulla, nella nostra azione, che non abbia una significativa valenza educativa».
Evangelizzazione ed educazione sono due dimensioni che sono parte strutturale della proposta di Azione cattolica che si rivolge a ogni fascia d’età con proposte e con cammini tesi a portare dentro la vita quotidiana la buona notizia del Vangelo. Questo decennio ci vede così da subito coinvolti e stimolati a fare passi nuovi in questa direzione. In particolare alle parole dei vescovi ha fatto subito eco un significativo evento celebrato il 30 ottobre dall’Azione cattolica con il Santo Padre. “C’è di più” è lo slogan che ha raccolto in San Pietro più di 100 mila ragazzi, giovanissimi ed educatori, segno concreto che l’impegno educativo non solo è doveroso, ma anche possibile ed entusiasmante.
La risposta numerosissima dei partecipanti alla convocazione a questo incontro ben è stata sintetizzata dalle parole dell’assistente ecclesiastico generale, monsignor Domenico Segalini, rivolte al Papa: «Santità, all’inizio del decennio che la Chiesa italiana dedica all’educazione abbiamo accompagnato in questa piazza i ragazzi e i giovanissimi che popolano le nostre parrocchie e le nostre associazioni di Azione cattolica. Non è vero che le nostre chiese sono abbandonate dai giovani, anzi! Quando essi percepiscono che c’è gente che vuole il loro bene e che nell’incontro con Gesù c’è una risposta alla loro esigenza di volere di più, ne siamo assediati». Proprio l’impegno educativo ha la forza di mostrare la bellezza di una dimensione intergenerazionale che si regge e si potenzia nel desiderio di camminare insieme, insieme come associazione, come Chiesa, insieme a tutti coloro che attendono una parola di speranza.
A sua volta, il Papa si è rivolto con gratitudine e con vigore a tutti i presenti, per tutti c’è un di più a cui mirare. In particolare a tutti gli educatori e accompagnatori, giovani e adulti che gratuitamente si mettono al servizio dei più piccoli e della loro gioia ha ricordato loro che «essere educatori è avere una gioia nel cuore e comunicarla a tutti per rendere più bella e buona la vita, significa offrire ragioni e traguardi per il cammino della vita e offrire la bellezza di Gesù e far innamorare di lui». Lo spettacolo di partecipazione gioiosa ha fatto risuonare in molti modi vivaci, colorati e festosi quella dimensione di bellezza e di bontà che la Chiesa italiana intende rilanciare per tutti nei prossimi anni.
A questo evento hanno preso parte anche 220 ragazzi della Diocesi di Milano, presenti con entusiasmo fin dalle prime ore dell’alba in Piazza san Pietro. Ma l’evento non finisce, anzi! Proprio il cammino associativo nei gruppi locali può dare continuità a questo evento straordinario. E ancor di più in questa cura educativa ci sentiamo sollecitati dalle parole che ci ha indirizzato il cardinale Bagnasco il 30 ottobre: «Noi vescovi contiamo sull’Azione cattolica con il suo radicamento nelle parrocchie; contiamo su di voi che di questa amata associazione siete il futuro promettente e allegro. Gli Orientamenti pastorali per il nuovo decennio affrontano la sfida educativa, quel bisogno diffuso di educazione completa della persona a qualunque età». A questo invito, rispondiamo: ci siamo. Nell’arte dell’educazione «noi vescovi riconosciamo una sfida culturale e un segno dei tempi, ma prima ancora una dimensione costitutiva e permanente della nostra missione di rendere Dio presente in questo mondo e di far sì che ogni uomo possa incontrarlo, scoprendo la forza trasformante del suo amore e della sua verità, in una vita nuova caratterizzata da tutto ciò che è bello, buono e vero».Queste parole cariche di speranza esprimono l’intenzione con la quale l’Episcopato italiano ha elaborato e ora reso noti gli Orientamenti pastorali per il 2010-2020 dedicati al tema dell’educazione. Questa scelta di impegno rinnovato per le giovani generazioni ha preso origine dalla stessa scelta missionaria e di evangelizzazione che ha contrassegnato anche gli Orientamenti pastorali dei decenni precedenti. Così si legge infatti nell’introduzione del testo: «Educare alla vita buona del Vangelo significa, infatti, in primo luogo farci discepoli del Signore Gesù (…). Egli parla sempre all’intelligenza e scalda il cuore di coloro che si aprono a lui e accolgono la compagnia dei fratelli per fare esperienza della bellezza del Vangelo. La Chiesa continua nel tempo la sua opera: la sua storia bimillenaria è un intreccio fecondo di evangelizzazione e di educazione. (…) Non c’è nulla, nella nostra azione, che non abbia una significativa valenza educativa».Evangelizzazione ed educazione sono due dimensioni che sono parte strutturale della proposta di Azione cattolica che si rivolge a ogni fascia d’età con proposte e con cammini tesi a portare dentro la vita quotidiana la buona notizia del Vangelo. Questo decennio ci vede così da subito coinvolti e stimolati a fare passi nuovi in questa direzione. In particolare alle parole dei vescovi ha fatto subito eco un significativo evento celebrato il 30 ottobre dall’Azione cattolica con il Santo Padre. “C’è di più” è lo slogan che ha raccolto in San Pietro più di 100 mila ragazzi, giovanissimi ed educatori, segno concreto che l’impegno educativo non solo è doveroso, ma anche possibile ed entusiasmante.La risposta numerosissima dei partecipanti alla convocazione a questo incontro ben è stata sintetizzata dalle parole dell’assistente ecclesiastico generale, monsignor Domenico Segalini, rivolte al Papa: «Santità, all’inizio del decennio che la Chiesa italiana dedica all’educazione abbiamo accompagnato in questa piazza i ragazzi e i giovanissimi che popolano le nostre parrocchie e le nostre associazioni di Azione cattolica. Non è vero che le nostre chiese sono abbandonate dai giovani, anzi! Quando essi percepiscono che c’è gente che vuole il loro bene e che nell’incontro con Gesù c’è una risposta alla loro esigenza di volere di più, ne siamo assediati». Proprio l’impegno educativo ha la forza di mostrare la bellezza di una dimensione intergenerazionale che si regge e si potenzia nel desiderio di camminare insieme, insieme come associazione, come Chiesa, insieme a tutti coloro che attendono una parola di speranza.A sua volta, il Papa si è rivolto con gratitudine e con vigore a tutti i presenti, per tutti c’è un di più a cui mirare. In particolare a tutti gli educatori e accompagnatori, giovani e adulti che gratuitamente si mettono al servizio dei più piccoli e della loro gioia ha ricordato loro che «essere educatori è avere una gioia nel cuore e comunicarla a tutti per rendere più bella e buona la vita, significa offrire ragioni e traguardi per il cammino della vita e offrire la bellezza di Gesù e far innamorare di lui». Lo spettacolo di partecipazione gioiosa ha fatto risuonare in molti modi vivaci, colorati e festosi quella dimensione di bellezza e di bontà che la Chiesa italiana intende rilanciare per tutti nei prossimi anni.A questo evento hanno preso parte anche 220 ragazzi della Diocesi di Milano, presenti con entusiasmo fin dalle prime ore dell’alba in Piazza san Pietro. Ma l’evento non finisce, anzi! Proprio il cammino associativo nei gruppi locali può dare continuità a questo evento straordinario. E ancor di più in questa cura educativa ci sentiamo sollecitati dalle parole che ci ha indirizzato il cardinale Bagnasco il 30 ottobre: «Noi vescovi contiamo sull’Azione cattolica con il suo radicamento nelle parrocchie; contiamo su di voi che di questa amata associazione siete il futuro promettente e allegro. Gli Orientamenti pastorali per il nuovo decennio affrontano la sfida educativa, quel bisogno diffuso di educazione completa della persona a qualunque età». A questo invito, rispondiamo: ci siamo. – – La santità di Carlo spronaa vivere le sfide di oggi – «Noi laici nelle caseper la visita natalizia» – Il sussidio per i Gruppi familiari – Dal 21 novembre “Questioni di stili”, pomeriggi di spiritualità per la famiglia – Esercizi spirituali per le diverse fasce d’età