Non è un’esperienza nata a tavolino quella di San Vittore Olona, ma dal bisogno di giovani coppie «di condividere la nostra esperienza familiare nella gioia e soprattutto nelle difficoltà», dice Alberto Fedeli, presidente della onlus “Una casa per Pollicino” (www.pollicino.org). Dal gruppo di spiritualità familiare della parrocchia è nata infatti un’associazione che da 10 anni svolge attività di solidarietà familiare sul territorio, non solo a San Vittore, ma anche nei comuni limitrofi di Cerro Maggiore, Canegrate, Legnano.
«Dall’intuizione iniziale abbiamo capito che era utile non vivere la nostra esperienza chiusi in casa – racconta Fedeli – perché i problemi si ingigantiscono, ma di creare una buona “prassi di cortile” scambiandoci gesti di mutuo aiuto, dai più semplici ai più impegnativi». Dall’andare a prendere il bambino a scuola di una mamma che non può, all’aiutare il ragazzino straniero a fare i compiti, fino a sostenere ragazze madri, persone separate, a volte anche padri con figli e seri problemi di lavoro. «Non offriamo interventi specialistici – assicura il presidente -, perché siamo semplici famiglie che aiutano altre famiglie. Questo protagonismo familiare è molto coerente con i tre anni di Percorso pastorale, soprattutto quello attuale». Non è un’esperienza nata a tavolino quella di San Vittore Olona, ma dal bisogno di giovani coppie «di condividere la nostra esperienza familiare nella gioia e soprattutto nelle difficoltà», dice Alberto Fedeli, presidente della onlus “Una casa per Pollicino” (www.pollicino.org). Dal gruppo di spiritualità familiare della parrocchia è nata infatti un’associazione che da 10 anni svolge attività di solidarietà familiare sul territorio, non solo a San Vittore, ma anche nei comuni limitrofi di Cerro Maggiore, Canegrate, Legnano.«Dall’intuizione iniziale abbiamo capito che era utile non vivere la nostra esperienza chiusi in casa – racconta Fedeli – perché i problemi si ingigantiscono, ma di creare una buona “prassi di cortile” scambiandoci gesti di mutuo aiuto, dai più semplici ai più impegnativi». Dall’andare a prendere il bambino a scuola di una mamma che non può, all’aiutare il ragazzino straniero a fare i compiti, fino a sostenere ragazze madri, persone separate, a volte anche padri con figli e seri problemi di lavoro. «Non offriamo interventi specialistici – assicura il presidente -, perché siamo semplici famiglie che aiutano altre famiglie. Questo protagonismo familiare è molto coerente con i tre anni di Percorso pastorale, soprattutto quello attuale».