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Libri

Morazzone, il «santo curato» amico di Dio

Un volume di monsignor Alessandro Pronzato traccia la storia del celebre parroco di Chiuso, che è sulla strada per diventare beato.

Marcello VILLANI Redazione

23 Dicembre 2009
5.0.2

Veniva chiamato, quand’era in vita, il “santo curato”, oppure il “buon curato”. Era amico, tra gli altri, di Alessandro Manzoni che ne abbozzò un ritratto stupendo in alcune pagine della prima stesura de «I promessi sposi». Si chiamava don Serafino Morazzone e viveva in un paesino arroccato tra lago e montagna, oggi uno dei quartieri di Lecco.
Ora un libro di monsignor Alessandro Pronzato, brillante, anche se “over 70”, sacerdote e scrittore, traccia la storia di quella che vuole essere una strada di santità. Il processo di beatificazione di don Serafino, infatti, è ancora in corso, ma per i suoi parrocchiani, vecchi e nuovi, il “buon curato” è già santo. E monsignor Pronzato nel suo libro pieno di passione, ispirato dal prevosto di S. Nicolò e decano di Lecco monsignor Franco Cecchin, si capisce il perché.
A partire dal titolo di questa fatica letteraria «Don Serafino Morazzone, amico di Dio e di tutti» (Gribaudi editore, 168 pagine, 12 euro). Spiega monsignor Cecchin: «Quando ho fatto l’ingresso ufficiale a Lecco, due anni fa, presentando il progetto del nuovo centro di comunità San Nicolò, mi accorsi subito di questo curato di Chiuso ritenuto beato dalla gente. Ecco perché ho messo a tema questo percorso e mi si detto che, nell’anno sacerdotale, occorreva qualcuno che sapesse proporre questa figura in modo divulgativo ma non banale. Ho individuato questa figura in monsignor Sandro Pronzato che ha una capacità di comunicazione notevole (ha scritto 40 anni fa i “Vangeli Scomodi”, ndr). Insieme siamo stati d’accordo sul fatto che questo è un libro per tutti, per sacerdoti e per laici perché anche don Adriano, curato di Chiuso attuale, ha visto sempre don Serafino come “amico di Dio e amico di tutti”».
Un episodio legato a questo sacerdote nato nel 1747 a Milano da famiglia poverissima: una famiglia di parrocchiani di Rancio (altro quartiere di Lecco) andò dal suo parroco a chiedere la benedizione per la figlia malata. Lui li mandò dal parroco di Chiuso perché «è amico di Dio e amico di tutti». Quella famiglia andò là ma don Serafino si schermì: «Tornate dal vostro parroco che ha il mio stesso potere». Ma la famiglia devota insistette e non se ne andò finché non ricevette la benedizione. E la figlia guarì.
«Questo libro – conclude Cecchin – fa bene non solo a noi preti, ma a tutti quelli che lo leggono perché fa riscoprire che la grandezza di un prete sta nel vivere in modo straordinario la vita pastorale di ogni giorno. Ecco perché il “curato di Chiuso” è attuale: significa la grandezza del vivere cristiano, del vivere il proprio ministero nella quotidianità con grande amore non solo per Dio ma anche per i fratelli. E questo è il segreto non solo della santità, ma anche della felicità».
Non a caso il decano di Lecco ha proposto una giornata di pellegrinaggio-ritiro spirituale a Chiuso per i sacerdoti con un programma preciso e rivolto ai preti di tutti i decanati della Diocesi. Si potrà svolgere ogni martedì da febbraio a giugno 2010. Un pellegrinaggio della pastorale della quotidianità che si intitola «Sulle orme del “buon curato” di Chiuso, prete don Serafino Morazzone». Punto di riferimento per la logistica è la Casa sul Pozzo di corso Bergamo 69 (info: tel. 0341.42147). Veniva chiamato, quand’era in vita, il “santo curato”, oppure il “buon curato”. Era amico, tra gli altri, di Alessandro Manzoni che ne abbozzò un ritratto stupendo in alcune pagine della prima stesura de «I promessi sposi». Si chiamava don Serafino Morazzone e viveva in un paesino arroccato tra lago e montagna, oggi uno dei quartieri di Lecco.Ora un libro di monsignor Alessandro Pronzato, brillante, anche se “over 70”, sacerdote e scrittore, traccia la storia di quella che vuole essere una strada di santità. Il processo di beatificazione di don Serafino, infatti, è ancora in corso, ma per i suoi parrocchiani, vecchi e nuovi, il “buon curato” è già santo. E monsignor Pronzato nel suo libro pieno di passione, ispirato dal prevosto di S. Nicolò e decano di Lecco monsignor Franco Cecchin, si capisce il perché.A partire dal titolo di questa fatica letteraria «Don Serafino Morazzone, amico di Dio e di tutti» (Gribaudi editore, 168 pagine, 12 euro). Spiega monsignor Cecchin: «Quando ho fatto l’ingresso ufficiale a Lecco, due anni fa, presentando il progetto del nuovo centro di comunità San Nicolò, mi accorsi subito di questo curato di Chiuso ritenuto beato dalla gente. Ecco perché ho messo a tema questo percorso e mi si detto che, nell’anno sacerdotale, occorreva qualcuno che sapesse proporre questa figura in modo divulgativo ma non banale. Ho individuato questa figura in monsignor Sandro Pronzato che ha una capacità di comunicazione notevole (ha scritto 40 anni fa i “Vangeli Scomodi”, ndr). Insieme siamo stati d’accordo sul fatto che questo è un libro per tutti, per sacerdoti e per laici perché anche don Adriano, curato di Chiuso attuale, ha visto sempre don Serafino come “amico di Dio e amico di tutti”».Un episodio legato a questo sacerdote nato nel 1747 a Milano da famiglia poverissima: una famiglia di parrocchiani di Rancio (altro quartiere di Lecco) andò dal suo parroco a chiedere la benedizione per la figlia malata. Lui li mandò dal parroco di Chiuso perché «è amico di Dio e amico di tutti». Quella famiglia andò là ma don Serafino si schermì: «Tornate dal vostro parroco che ha il mio stesso potere». Ma la famiglia devota insistette e non se ne andò finché non ricevette la benedizione. E la figlia guarì.«Questo libro – conclude Cecchin – fa bene non solo a noi preti, ma a tutti quelli che lo leggono perché fa riscoprire che la grandezza di un prete sta nel vivere in modo straordinario la vita pastorale di ogni giorno. Ecco perché il “curato di Chiuso” è attuale: significa la grandezza del vivere cristiano, del vivere il proprio ministero nella quotidianità con grande amore non solo per Dio ma anche per i fratelli. E questo è il segreto non solo della santità, ma anche della felicità».Non a caso il decano di Lecco ha proposto una giornata di pellegrinaggio-ritiro spirituale a Chiuso per i sacerdoti con un programma preciso e rivolto ai preti di tutti i decanati della Diocesi. Si potrà svolgere ogni martedì da febbraio a giugno 2010. Un pellegrinaggio della pastorale della quotidianità che si intitola «Sulle orme del “buon curato” di Chiuso, prete don Serafino Morazzone». Punto di riferimento per la logistica è la Casa sul Pozzo di corso Bergamo 69 (info: tel. 0341.42147).