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Esperienze

La Casa Famiglia Gerico

Da oltre vent'anni assiste i disabili adulti del Gallaratese

Cristina CONTI Redazione

26 Gennaio 2009

Si chiama Casa Famiglia Gerico ed è nata nel 1986 per aiutare i disabili adulti. Ha sede in via Falck 28 e per ora segue 15 persone. «Questa iniziativa è nata sulla scia della lettera Farsi Prossimo scritta dal cardinale Carlo Maria Martini – racconta Gianna Pastore, animatrice della Comunità -. Il nostro obiettivo è quello di accompagnare le persone disabili, aiutarle a socializzare e a essere indipendenti nella vita di ogni giorno. Un problema che diventa difficile da affrontare soprattutto con l’avanzare dell’età».
Educatori e volontari danno una mano preziosa. Sia durante la settimana, dalle 8 alle 17, sia il sabato e la domenica, con attività di vario tipo che coinvolgono i disabili e li aiutano a sviluppare le loro capacità. «Cerchiamo di realizzare progetti il più possibile individualizzati, all’interno di attività comuni, in cui le persone possono stare insieme e conoscersi, ma anche incrementare le proprie abilità – aggiunge la Pastore -. Un gruppo di volontari è presente durante la settimana, mentre altri, più giovani e con meno tempo a disposizione, hanno dato la loro disponibilità per il sabato e la domenica e portano avanti proposte per il tempo libero». Laboratori di cucina, passeggiate, corsi di informatica e di navigazione in rete e anche un giornalino con tutte le notizie della Casa: queste le iniziative che coinvolgono le persone seguite. «Stare vicino ai disabili e aiutarli nella vita di ogni giorno è molto importante per renderli autonomi nelle normali attività quotidiane, come possono essere muoversi e fare la spesa».
Imparare a stare con gli altri e a cavarsela giorno dopo giorno: un obiettivo non facile per chi è portatore di handicap, ma che con l’aiuto di persone generose e caritatevoli può trasformarsi in realtà. In questo periodo però la Comunità sta affrontando alcuni problemi. Il Comune, infatti, ha deciso di tagliare i contributi che finanziano l’area handicap. «Questa scelta per noi, come per altre associazioni, comporterebbe una riduzione dei servizi che possiamo offrire alle persone che seguiamo: sarebbe proprio un peccato per chi viene qui. Stiamo perciò preparando, insieme alle realtà che seguono portatori di handicap, alcune proposte da presentare alle istituzioni in proposito», conclude. Si chiama Casa Famiglia Gerico ed è nata nel 1986 per aiutare i disabili adulti. Ha sede in via Falck 28 e per ora segue 15 persone. «Questa iniziativa è nata sulla scia della lettera Farsi Prossimo scritta dal cardinale Carlo Maria Martini – racconta Gianna Pastore, animatrice della Comunità -. Il nostro obiettivo è quello di accompagnare le persone disabili, aiutarle a socializzare e a essere indipendenti nella vita di ogni giorno. Un problema che diventa difficile da affrontare soprattutto con l’avanzare dell’età».Educatori e volontari danno una mano preziosa. Sia durante la settimana, dalle 8 alle 17, sia il sabato e la domenica, con attività di vario tipo che coinvolgono i disabili e li aiutano a sviluppare le loro capacità. «Cerchiamo di realizzare progetti il più possibile individualizzati, all’interno di attività comuni, in cui le persone possono stare insieme e conoscersi, ma anche incrementare le proprie abilità – aggiunge la Pastore -. Un gruppo di volontari è presente durante la settimana, mentre altri, più giovani e con meno tempo a disposizione, hanno dato la loro disponibilità per il sabato e la domenica e portano avanti proposte per il tempo libero». Laboratori di cucina, passeggiate, corsi di informatica e di navigazione in rete e anche un giornalino con tutte le notizie della Casa: queste le iniziative che coinvolgono le persone seguite. «Stare vicino ai disabili e aiutarli nella vita di ogni giorno è molto importante per renderli autonomi nelle normali attività quotidiane, come possono essere muoversi e fare la spesa».Imparare a stare con gli altri e a cavarsela giorno dopo giorno: un obiettivo non facile per chi è portatore di handicap, ma che con l’aiuto di persone generose e caritatevoli può trasformarsi in realtà. In questo periodo però la Comunità sta affrontando alcuni problemi. Il Comune, infatti, ha deciso di tagliare i contributi che finanziano l’area handicap. «Questa scelta per noi, come per altre associazioni, comporterebbe una riduzione dei servizi che possiamo offrire alle persone che seguiamo: sarebbe proprio un peccato per chi viene qui. Stiamo perciò preparando, insieme alle realtà che seguono portatori di handicap, alcune proposte da presentare alle istituzioni in proposito», conclude.