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Sirio 18 - 24 novembre 2024
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Tejesol: tessiamo un’economia solidale

Un'associazione promossa dai fidei donum ambrosiani a Huacho, in Perù, da lavoro alle donne che producono bomboniere e oggetti in giunco

2 Ottobre 2008

01/10/2008

di Stefania CECCHETTI

In una società in cui il lavoro è all’insegna dell’arte di arrangiarsi, le donne sono le più penalizzate. Per questo don Ambrogio Cortesi, fidei donum a Huacho, in Perù, ha dato vita nel 2004 insieme a una coppia di laici missionari all’Associazione Tejesol.

Spiega don Ambrogio: «Le attività principali qui a Huacho una volta erano la pesca e la trasformazione del pesce. Ora, con le limitazioni dovute ai cambiamenti climatici, gli uomini si arrangiano facendo per lo più tassisti e muratori. Occupazioni dunque prevalentemente maschili». E le donne? Rimangono a casa. Eppure in famiglia ci sarebbe bisogno anche del loro contributo economico.

«Per Tejesol – prosegue don Cortesi – le donne possono lavorare a casa e questo è un grande vantaggio per la cura dei figli e un bel risparmio sulle spese di trasporto. Intrecciano cesti e oggetti di artigianato con il giunco, una fibra naturale di cui sono ricche le paludi qui intorno e che compriamo già essiccato. Solo un paio di volte alla settimana le signore sono chiamate a presentarsi in sede per portare i loro manufatti e per qualche ora di formazione, sia tecnica sia sull’economia solidale». Già perché “Tejesol” sta appunto per “tessiamo un’economia solidale”.

E un’economia solidale che si rispetti ha bisogno di un buon partner. Se i contatti con il circuito ufficiale del commercio equo sono ancora in fase di definizione, don Ambrogio ci spiega che comunque i prodotti di Tejesol hanno trovato spazio sul mercato italiano grazie all’attività dell’Associazione progetto giunco, con sede a Velasca di Vimercate, nel milanese.

«Ormai le nostre artigiane sono più di 50 e negli anni la nostra produttività è aumentata rendendoci in grado di rispondere agli ordini che ci arrivano dall’Italia. Per esempio per la Veglia missionari adello scorso anno abbiamo prodotto 10.000 ricordini, un piccolo portachiavi a forma di ancora».

Ma il pezzo forte di Tejesol sono le bomboniere, «un prodotto che va molto – dice don Ambrogio -. Noi mandiamo i cestini e a Velasca li confezionano ornandoli con fiori secchi e fiocchi, secondo il gusto dei clienti».

Un piccolo gesto, quello delle bomboniere solidali, però significativo. Èbello che un momento di festa qui, come le nozze, porti un po’ di gioia e benessere anche dall’altra parte del mondo.