26/06/2008
di Filippo MAGNI
È iniziata con le lodi riservate ai volontari che accompagnano i malati la terza giornata del pellegrinaggio ambrosiano a Lourdes guidato dal cardinale Dionigi Tettamanzi. «Vi ringrazio per il servizio che svolgete» ha detto al personale. «Voi accompagnate i malati fisicamente – ha aggiunto -, ma vi raccomando di accompagnarli anche spiritualmente. E lasciatevi accompagnare da loro nella fede».
Nell’omelia della messa votiva della beata Vergine Maria celebrata alle 9,45 al “podium” di fronte alla grotta dell’apparizione, il cardinale si è rivolto ai piccoli. «Saluto voi tutti presenti – ha esordito -, ma soprattutto i tanti bambini nell’assemblea. Voi siete la festa di Dio, amico dei bambini, dei poveri, dei piccoli e dei sofferenti».
Ai bimbi malati l’arcivescovo ha dedicato un’attenzione particolare: «Anche se già soffrite, ricordatevi che Dio vi ama, di un amore più grande del mondo».
Nel pellegrinaggio diocesano a Lourdes si è concretizzato l’amore fraterno: «San Paolo l’ha scritto nel cuore, noi l’abbiamo realizzato qui», ha detto il cardinale. Ma la sfida, come al termine di ogni esperienza forte, è portare questo atteggiamento nella vita quotidiana. «Torniamo nelle nostre città, nelle nostre famiglie, nei luoghi di lavoro – ha auspicato l’arcivescovo – facendo in modo che l’esperienza di Lourdes entri nella vita di ciascuno, con l’esperienza della carità. Tornati a casa, ha concluso Tettamanzi, «tutti quelli che incontriamo possono accorgersi che siamo stati a Lourdes, se eserciteremo la carità con i piccoli gesti. E pian piano, senza neanche accorgercene, diventeremo fonte di speranza, grazie alla potente intercessione di Maria».
Al momento dell’Eucaristia, il cardinale Dionigi Tettamanzi ha impartito la Prima Comunione a una piccola pellegrina, per poi recarsi, al termine della messa, alla grotta insieme ai bambini. Lì ha donato i propri paramenti liturgici al santuario, come fece, esattamente 50 anni fa, il cardinale Giovanni Battista Montini, predecessore di Tettamanzi sulla cattedra milanese. La mattinata si è poi conclusa con la visita ai malati dell’Oftal, con i quali il cardinale si è intrattenuto salutando tutti, volontari compresi, e dimostrando pure intraprendenza nell’uso delle lingue straniere: si è soffermato a salutare in spagnolo un’infermiera sudamericana e in francese un pellegrino transalpino. Nel pomeriggio, alle 17, l’arcivescovo Tettamanzi ha guidato la processione eucaristica: partendo dal “podium”, il cardinale ha portato con sé il Santissimo attraverso l’esplanade. A seguirlo, centinaia di pellegrini e malati, che l’arcivescovo ha accompagnato sino alla chiesa san Pio X per poi soffermarsi in adorazione eucaristica. La serata è stata caratterizzata dalla recita del Rosario, preghiera mariana per eccellenza, che assume un significato particolarmente intenso se recitato nel luogo dove, 150 anni fa, è apparsa Maria. La preghiera non è stata accessibile solo ai presenti, ma può essere seguita e ripetuta anche da casa. Nelle pagine di questo sito sarà infatti possibile visualizzare il video integrale della serata.