13/06/2008
di Filippo MAGNI
Da lunedì scorso, termine delle scuole, oltre 400 mila ragazzi della diocesi di Milano hanno iniziato a frequentare gli oratori estivi, proposta delle parrocchie per vivere in modo ricco i primi giorni di vacanza. Dare la possibilità ai ragazzi di vivere insieme tutta la giornata, 5 giorni a settimana, insieme ad amici e coetanei, è la forza dell’oratorio estivo. Un’esperienza che è possibile riproporre ogni anno grazie ai 50 mila giovani, per lo più adolescenti, che mettono a disposizione il proprio tempo come animatori: esempi per i più piccoli, oltre che garanti della buona riuscita del feriale.
«L’oratorio estivo è caratterizzato dalla gratuità», spiega don Mauro Santoro, coadiutore della parrocchia Sant’Andrea apostolo di Carugate. «Innanzitutto perché richiede un grande dispendio di energie, tempo e buona volontà da parte di chi è animatore, chiamato ad esprimere affetto e attenzione nei confronti dei più piccoli. È un riflesso di quell’amore e di quella attenzione che Dio esprime verso di noi con gratuità».
In secondo luogo, l’oratorio estivo è occasione di incontro, aggiunge il sacerdote: «Il tema scelto dalla Fom, Passinpiazza, esprime la ricchezza della conoscenza, dell’incontro tra i ragazzi, ma anche tra i genitori stessi, che si incontrano nell’accompagnare i figli. Non ultimo, il feriale è occasione per gli adulti di avvicinarsi alla parrocchia: alcuni, magari quelli con ragazzi di 6 anni, non frequentano la chiesa durante l’anno, ma si avvicinano a noi durante l’estate». Con il rischio che per chi non lo conosce l’oratorio estivo sia visto come un parcheggio per ragazzi e bambini mentre i genitori sono al lavoro. «Insistiamo molto su questo aspetto – conclude don Santoro -, non siamo un servizio sociale o di assistenzialismo, ma proponiamo un percorso educativo e di avvicinamento a Gesù. Alla lunga svolgiamo anche un servizio utile alla cittadinanza, ma solo in seconda battuta».
Sono esattamente 507 i ragazzi iscritti alla prima settimana di feriale all’oratorio San Giovanni Bosco di Carugate, accompagnati da un esercito di 120 animatori, per lo più di prima, seconda e terza superiore. A questi si aggiunge un gruppo di 120 adulti che coordinano le attività di segreteria, le pulizie, la mensa, i laboratori. «Abbiamo iniziato a pensare l’oratorio estivo appena dopo Pasqua – spiegano – per arrivare preparati al 9 giugno. Il nostro ruolo è di sgravare don Mauro da alcune incombenze pratiche e organizzative, così che lui possa concentrarsi su ciò che è più importante: il rapporto con i ragazzi e gli educatori senza altri pensieri». Alcuni adulti sono presenti il mattino, altri il pomeriggio, altri ancora solo per un’ora. «La filosofia – precisano – di questo tipo di servizio è semplice: anche se si ha a disposizione solo mezz’ora al giorno, è sufficiente per poter dare una mano, magari per spazzare la mensa o sistemare i tavoli».
L’oratorio don Bosco attualmente ospita i ragazzi tutti i giorni, per tutto il giorno. «È stato un percorso graduale», spiega un papà inserito nell’equipe organizzativa. «Abbiamo iniziato, 8 anni fa, restando aperti tutto il giorno solo una volta alla settimana. A questa, l’anno successivo, si è aggiunta una gita e così via, fino ad arrivare agli orari attuali».
La giornata-tipo prevede l’arrivo dei ragazzi tra le 8 e le 9,15 e il “saluto del giorno”. La mattinata poi prosegue con i laboratori (decoupage, teatro, giardinaggio, cucina, pittura, modellismo, taglio e cucito, ecc), i giochi e la preghiera, fino al pranzo delle 12,15. Le attività riprendono alle 14 con i tornei, i momenti di preghiera divisi per fasce d’età, le uscite in piscina o in altri luoghi della città. Alle 17,15 un momento comune conclude la giornata. La proposta di Carugate prevede anche gite a parchi tematici, a un’azienda agricola, a parchi acquatici e in montagna.
Come già l’anno scorso, l’oratorio don Bosco ha un occhio di riguardo per l’ambiente e i lavoratori del Sud del mondo: «Mangiamo con piatti, posate e bicchieri biodegradabili – spiegano gli organizzatori – utilizziamo alimenti biologici o acquistati attraverso il commercio equo e solidale, beviamo l’acqua senza l’utilizzo e il consumo delle bottiglie di plastica». Con questi semplici ma efficaci accorgimenti, nell’oratorio estivo del 2007 «abbiamo distribuito 6.400 pasti – concludono -, risparmiando 150 chili di plastica per stoviglie, piatti, bicchieri; abbiamo bevuto 2.700 litri d’acqua, evitando di consumare 1.800 bottiglie di plastica, del peso complessivo di 80 chili, e abbiamo prodotto 700 chili di umido, convertiti in compost e dunque in humus».