Le tre parrocchie di S. Giovanni Battista, S. Giustino e S. Ireneo accogliendo l’invito dell’Arcivescovo a donare la Bibbia alle famiglie sono andati oltre, offrendo il testo sacro alla biblioteca civica. Parla mons. Franco Agnesi
18.01.2008
di Luisa Bove
Si è svolta sabato 12 gennaio nella sala delle Carrozze a Villa Marazzi di Cesano Boscone una cerimonia di grande significato simbolico: le tre parrocchie hanno consegnato ufficialmente alcune copie della Bibbia alla biblioteca comunale. All’iniziativa hanno partecipato anche le autorità cittadine. Era stato lo stesso card. Tettamanzi nei mesi scorsi a sollecitare le comunità cristiane a donare il testo sacro alle famiglie. Ma a Cesano sono andati oltre. Durante un consiglio pastorale, racconta mons. Franco Agnesi, parroco di San Giovanni Battista, alcuni laici hanno fatto sapere che «nella nostra biblioteca comunale esisteva soltanto una vecchia Bibbia in edizione economica».
Di qui l’idea di donarne alcune copie come invito alla conoscenza e allo studio. I volumi sono cinque: la Bibbia di Gerusalemme, destinata alla Casa della memoria di Cesano, dove sono conservati i simboli della sua storia; altre tre edizioni (Piemme, ecumenica e interconfessionale) e la Torah dei rabbini (in ebraico e italiano). «La Bibbia non va intesa solo come libro di preghiera, ma come “codice” della nostra cultura occidentale – dice Agnesi – per questo non può mancare una versione aggiornata nella “casa della cultura”».
Per spiegare il valore del testo sacro è intervenuto alla cerimonia il biblista Gianantonio Borgonovo, docente di Antico Testamento alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e di lingua ebraica alla Cattolica. «La Bibbia non è il libro soltanto dei cattolici – chiarisce il parroco -, ma tocca l’esistenza anche di altri cristiani, oltre che degli ebrei». Per questo, dopo la consegna ufficiale è stato letto il salmo 23 in 13 lingue diverse (spagnolo, filippino, polacco, arabo, francese, inglese, portoghese, ucraino, russo…) da parte di persone che vivono a Cesano Boscone, ma di origini diverse. L’ultima a leggere il salmo è stata una donna ebrea che ha atteso la fine dello Shabbat, quindi il tramonto del sole. Al termine, il testo è stato recitato da tutti i presenti in italiano.
«L’idea è che dall’unica Parola vengono lingue e culture diverse – spiega mons. Agnesi – ma a Cesano possono convivere. Questo ci apre anche al tema dell’incontro con gli immigrati cristiani, riconoscendosi fratelli nella Parola. E con gli ebrei, perché la Bibbia ha radici ebraiche». Nonostante la storia sia segnata da terribili persecuzioni, «l’Europa del futuro dovrà essere contrassegnata da un’amicizia sempre più profonda per il popolo ebraico. Non solo. Più siamo consapevoli della Parola che ci guida e meglio sapremo dialogare anche con l’islam».