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Proposta

Uno “sconto” fiscale sulle erogazioni dei nonni ai nipoti

La detrazione dalle tasse richiesta nei due emendamenti alla Manovra finanziaria 2018 che l’Associazione Nonni 2.0 ha recentemente presentato in Senato. Giuseppe Zola: «Così si applica il principio di sussidiarietà»

di Annamaria BRACCINI

17 Novembre 2017

Un’iniziativa interessante, concreta e che, soprattutto, intende venire incontro a disagi reali e a mutamenti sociali sotto gli occhi di tutti. È quella che l’Associazione Nonni 2.0 – fondata solo quattro anni fa, ma già molto nota – ha presentato in Senato, nell’Aula dedicata ai Caduti di Nassirya. Nello specifico, si tratta di due emendamenti alla Manovra finanziaria 2018. «Occorre prendere atto di una situazione di fatto che, ormai, è molto presente nella società e nel Paese: i nonni sostengono figli e nipoti non solo con sostegni e servizi, tipo babysitteraggio o accompagnamento, ma anche con aiuti economici. Partendo da qui, ci siamo convinti che tali contributi debbano avere un riconoscimento pubblico», spiega Giuseppe Zola, vicepresidente dell’Associazione.

Come arrivare a questo obiettivo?
Il modo migliore è dare a questi sostegni economici una rilevanza fiscale. In altre parole, secondo la nostra proposta, sulle erogazioni per i nipoti si deve poter godere di uno sconto fiscale, così come oggi avviene solo nel rapporto diretto tra genitore e figlio. Ci pare il riconoscimento doveroso di una funzione decisiva dei nonni nell’assicurare benessere alle generazioni successive, in un principio di sussidiarietà che sostituisce l’aiuto che dovrebbe offrire lo Stato. Vogliamo sottolineare che non si tratta di bonus – che spesso sono una regalìa dal sapore della demagogia elettorale -, ma di una detrazione dalle tasse, dopo che una spesa da parte dei nonni è già avvenuta.

Lo Stato come potrebbe finanziare questa detrazione fiscale, considerando che comporterebbe minori entrate?
Crediamo che si possano aumentare di qualche centesimo le imposte relative al gioco d’azzardo e alle lotterie. Un provvedimento, questo, doppiamente educativo: da un lato, andando ad aiutare i giovani; dall’altro, tassando scommesse deleterie dal punto di vista sociale.

Che clima avete percepito in Senato?
Abbiamo trovato un ascolto superiore alle nostre aspettative. Devo notare, tuttavia, che si tende a gettare immediatamente queste proposte, nate dalla società, nella strumentalizzazione della politica. Tengo a dire che, su tale aspetto, siamo particolarmente vigilanti.

Si prevede già una possibile approvazione? Sono state formulate date possibili?
Confidiamo che i due emendamenti continuino a essere presi in esame fino all’approvazione della Manovra. Siamo contenti perché abbiamo, per così dire, aperto comunque un canale di ascolto: non siamo più i nonni ai quali si danno solo “pacche sulle spalle”, ma siamo soggetti da prendere in considerazione anche a livello legislativo.

Oltretutto questo va nella linea di quanto vi ha detto monsignor Delpini nella prima Domenica di Avvento: «Siate portatori di speranza e mettetevi in gioco nella società»…
Esatto. L’Arcivescovo, così come anche il cardinale Scola, ci ha invitati a essere presenti e attivi. Con questa iniziativa ci sembra di onorare tale filone d’impegno.