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Sirio 10 - 16 marzo 2025
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Nota

Sogno e realtà: insieme per un’Europa di pace

I rappresentanti di alcune associazioni cattoliche milanesi prendono posizione nel dibattito sull'Ucraina, sul piano di riarmo europeo e sulla manifestazione "Una piazza per l'Europa" del 15 marzo a Roma, «confidando in un ruolo politico e diplomatico costruttivo dell’Unione europea»

13 Marzo 2025
Foto di Lukas su Unsplash

«L’Europa comunitaria nasce da un sogno. Un sogno di pace, giustizia, solidarietà con al centro il valore assoluto della persona e della sua dignità». Lo leggiamo nel documento intitolato Chiamati a ridestare il sogno europeo che abbiamo contribuito a scrivere, nell’ambito del Consiglio pastorale della Diocesi di Milano, lo scorso anno in vista delle elezioni del Parlamento europeo.

L’Unione europea si è progressivamente costruita, nel corso dei decenni, nel segno della democrazia, della pace e del benessere, divenendo una realtà concreta, certamente non priva di limiti e difetti, ma pur sempre uno spazio in cui la convivenza tra popoli e nazioni, il rispetto dei diritti e delle libertà, lo sviluppo sociale ed economico, il welfare diffuso non hanno eguali al mondo.

Noi scommettiamo ancora su questa Europa, che più volte la Chiesa, e lo stesso papa Francesco, ci hanno indicato come processo culturale, sociale e politico esemplare. Un’Europa da migliorare, riformare e rafforzare, che deve sempre tornare alle sue radici storiche per poter guardare al futuro.

Papa Francesco nel suo primo discorso pronunciato a Lisbona, arrivando in Portogallo per la Giornata mondiale della gioventù nell’agosto 2023, affermava: «Io sogno un’Europa, cuore d’Occidente, che metta a frutto il suo ingegno per spegnere focolai di guerra e accendere luci di speranza; un’Europa che sappia ritrovare il suo animo giovane, sognando la grandezza dell’insieme e andando oltre i bisogni dell’immediato; un’Europa che includa popoli e persone con la loro cultura. […] Questo ci aiuterà a pensare ai sogni dei padri fondatori dell’Unione europea», i quali «sognavano in grande».

Anche per queste ragioni ci siamo interrogati sul significato della manifestazione prevista a Roma sabato 15 marzo intitolata «Una piazza per l’Europa». In questo momento storico così particolare ci sentiamo dunque chiamati a dire insieme, nuovamente, una parola di pace, confidando in un ruolo politico e diplomatico costruttivo della stessa Unione europea.

Avvertiamo la minaccia alla sicurezza del continente che proviene dall’aggressione russa all’Ucraina, la quale ha generato innumerevoli vittime, dolore e distruzione. Comprendiamo gli sforzi dei nostri governanti, nel difficile frangente internazionale, per sostenere il popolo ucraino nella sua lotta per la libertà e per una «pace giusta e duratura». Alla luce della “vocazione” alla pace della «nostra patria Europa» (A. De Gasperi) occorrono una riflessione e un’urgente iniziativa comune sulla sicurezza e la cooperazione in Europa, e una decisa azione a sostegno del multilateralismo su scala globale, consapevoli che le ingenti spese per il riarmo dei singoli Stati rischiano di generare un’ulteriore spirale di guerra.

Così, mentre invochiamo la pace, e preghiamo per la pace, ci sentiamo nuovamente chiamati a custodire e vivere nelle nostre associazioni, nei nostri movimenti, nelle nostre realtà ecclesiali locali, il grande progetto europeo, che richiede adeguata formazione e informazione da parte di ogni cittadino, un sincero dialogo ecumenico e interreligioso, un rinnovato impegno in ambito sociale e politico.

Tutto ciò ci è richiesto come cristiani, come donne e uomini di questo tempo, come cittadini d’Europa.

Sottoscrivono

Delfina Colombo – Acli Milano Monza e Brianza
Giuseppe Riggio – Aggiornamenti Sociali
Gianni Borsa – Azione Cattolica Ambrosiana
Luciano Caimi – Associazione Città dell’Uomo
Maria Luisa Cito e Giorgio Del Zanna – Comunità di Sant’Egidio
Veronica Borroni – CVX Milano
Giacomo Costa – Fondazione Culturale San Fedele
Alfonso Fornasari e Dolores Librale – Movimento dei Focolari