«Dopo la terza giornata di colloqui emerge che non ci sono passi avanti. Tutte e due le delegazioni hanno detto che non hanno ottenuto quello che speravano, però si rivedranno a breve. Vuol dire sostanzialmente un nulla di fatto. Purtroppo questo accade in una giornata in cui si delineeranno alcune dinamiche di questa guerra, che è già atroce ma che rischia di diventare ancora più atroce». Lo dice al Sir Fulvio Scaglione, giornalista a lungo corrispondente da Mosca.
«C’è la sensazione che le sanzioni finora decise, che sono le più pesanti e massicce della storia, non stiano ottenendo il risultato in Russia che si pensava – osserva -. Si pensava che avrebbero dovuto in qualche modo dar da pensare ai russi, cittadini della strada, e anche ai russi altolocati in posizioni di potere soprattutto economico. Ma questo non sta succedendo. La spedizione russa in Ucraina non si ferma e i governi occidentali parlano di altre sanzioni. Come se avessero la sensazione che quanto già fatto finora non basti».
Soffermandosi sulle modalità in cui l’Occidente sta provando ad aiutare l’Ucraina, Scaglione ribadisce che «lo si può fare mandando armi, mandando aiuti, spalancando le porte ad eventuali volontari miliziani che volessero andare a combattere con gli ucraini, ma dal punto di vista militare non si vuole fare di più». Ricordando che l’Italia è stata inserita nell’elenco dei Paesi ostili, Scaglione evidenzia che si tratta di un’operazione esclusivamente economica: «Putin ha ordinato che i debiti delle aziende o delle istituzioni russe con aziende o istituzioni occidentali verranno pagati in rubli, il che significa che col crollo del rublo chi ha crediti con la Russia ci rimette quasi tutto».