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Appello

Parlamento Ue: a Gaza «situazione disperata»

La popolazione rischia di morire di fame, oltre che sotto le bombe, e si profila il pericolo di una carestia. È necessario un cessate il fuoco immediato per consentire di portare aiuti ai civili

di Gianni BORSAAgensir

15 Marzo 2024
L'emiciclo di Strasburgo (foto Agensir)

La situazione nella striscia di Gaza è «disperata», la popolazione rischia di morire di fame, oltre che sotto le bombe, e si profila il pericolo di una carestia. È necessario un cessate il fuoco immediato da parte di Israele e di Hamas per consentire di portare aiuti ai civili. Un appello, forte e disperato, arriva dal Parlamento europeo riunito a Strasburgo. La plenaria ha votato ieri una «risoluzione non vincolante», sulla quale si sono peraltro registrate varie defezioni: il testo è stato approvato con 327 voti favorevoli, 44 contrari e 120 astensioni. Hanno partecipato al voto 491 deputati su 705: il che significa che ben 214 europarlamentari non erano in emiciclo (forse già impegnati nella campagna elettorale).

La risoluzione chiede a Israele di «consentire e facilitare immediatamente la fornitura completa di aiuti in tutta Gaza attraverso tutti i valichi esistenti». I deputati sottolineano «l’urgente necessità di un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli». Ribadiscono la loro richiesta di un cessate il fuoco «immediato e permanente, per affrontare il rischio incombente di una carestia di massa a Gaza» e per liberare immediatamente e incondizionatamente tutti gli ostaggi. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa «deve avere accesso immediato a tutti gli ostaggi israeliani detenuti a Gaza e fornire loro assistenza medica».

Aprire i valichi

Nella risoluzione il Parlamento europeo «accoglie con favore l’apertura di corridoi di aiuti marittimi per Gaza», ma sottolinea che «la distribuzione via terra deve essere la priorità».

Alla luce della diffusione di malattie e delle morti confermate di bambini a causa di malnutrizione e disidratazione, i deputati esortano le autorità israeliane ad aprire i valichi di Rafah, Kerem Shalom, Karmi ed Erez. Riconoscono anche il ruolo indispensabile dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi (Unrwa) nella regione. I deputati condannano «fermamente» il blocco degli aiuti umanitari e gli attacchi contro i convogli umanitari, inclusi il dirottamento e il saccheggio di convogli di aiuti da parte di Hamas, nonché i ripetuti attacchi contro i civili in cerca di aiuto, strutture umanitarie e mediche e lavoratori. Il Parlamento «condanna fermamente l’aumento della violenza dei coloni estremisti e gli attacchi delle forze armate israeliane nei confronti dei palestinesi in Cisgiordania e la colonizzazione illegale incalzante del territorio palestinese, che costituisce una violazione del diritto internazionale». Sono inoltre profondamente preoccupati per il rischio di escalation del conflitto, in particolare in Libano.

«Non ci possono essere prospettive di pace, sicurezza, stabilità e prosperità per Gaza o per la riconciliazione israelo-palestinese – avvertono infine i deputati -. finché Hamas e altri gruppi terroristici avranno un qualsiasi ruolo a Gaza».