Altre ore di paura nel Centro Italia, dove la terra è tornata a tremare tra Umbria e Marche, tra le province di Perugia e Macerata, a poco più di due mesi di distanza dal violento sisma del 24 agosto che devastò aree poco distanti.
Tra la serata e la notte si sono avvertite circa sessanta scosse nell’arco di dieci ore. La prima è stata registrata intorno alle 19.10 e i dati forniti dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno rilevato una magnitudo 5.4, con epicentro tra Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita e Preci. Due ore più tardi un’altra scossa ancora più violenta, di magnitudo 5.9. Dopo quelle notturne, altre scosse si sono susseguite nella mattinata di oggi.
Dalle verifiche effettuate dalla Protezione civile e dai centri territoriali sono emerse gravi lesioni agli edifici, ma fortunatamente nessuna vittima, a parte due feriti e un anziano deceduto per un infarto a Tolentino. Migliaia di persone sono state costrette a sfollare dalle loro abitazioni. Problemi alla viabilità, interrotta in diversi punti. A scopo precauzionale sono stati evacuati ospedali e carceri e le scuole oggi resteranno chiuse, mentre Ferrovie dello Stato ha disposto il rallentamento dei treni sulle tratte ferroviarie interessate.
Una nota della diocesi di Spoleto-Norcia evidenzia la «gravissima la ferita al patrimonio di arte e di fede delle nostre valli»: Un patrimonio «seriamente compromesso»: «Si è letteralmente sbriciolata la bellissima chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia; il rosone e parte della facciata dell’Abbazia di Sant’Eutizio sono crollati; danni seri anche alla facciata della chiesa della Madonna delle Grazie a Norcia».
Situazione difficile anche nella diocesi di Camerino-San Severino Marche (nella quale rientrano Ussita e Castelsantangelo sul Nera, epicentro delle violente scosse di ieri sera), dove il Palazzo vescovile è inagibile e la Casa del clero è stata evacuata, con i sacerdoti trasferiti provvisoriamente a Le Calvie, in una palestra antisismica e dotata di servizi. «Una situazione drammatica», sottolinea il Vescovo, monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, sacerdote ambrosiano, che riferisce al Sir di aver trascorso la notte con 700 sfollati, tra studenti e residenti, nelle palestre dell’Università e del Comune. Tra i danni provocati dalle scosse, «è caduto il tetto della chiesa di San Filippo; il campanile di Santa Maria in Via, già lesionato, è crollato; la Cattedrale ha un’altra fessura». Inoltre «l’accesso alla città è difficoltoso, con una sola via percorribile e macerie da tante parti. Gli studenti sono in fuga».