«Condanniamo questo barbaro attacco e gli argomenti cinici usati per giustificarlo. Il presidente Putin è responsabile di riportare la guerra in Europa». Parole durissime davanti alla stampa della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen questa mattina, per reagire all’attacco compiuto dalle forze russe nella notte sul territorio ucraino. Sono «ore buie», dice Von der Leyen, ma «l’Unione europea è unita all’Ucraina e al suo popolo» ha assicurato. Con questo «atto di aggressione senza precedenti» contro un Paese sovrano e indipendente, «l’obiettivo della Russia non è solo il Donbass, non è solo l’Ucraina, ma la stabilità in Europa e l’intero ordine internazionale basato su regole».
Sanzioni massicce e mirate
L’Ue risponderà con un secondo pacchetto di sanzioni «massicce e mirate», ha anticipato Von der Leyen, per colpire settori strategici dell’economia russa «bloccando il loro accesso a tecnologie e mercati. Indeboliremo la base economica della Russia e la sua capacità di modernizzazione, congeleremo le attività russe nell’Ue e bloccheremo l’accesso delle banche russe al mercato finanziario europeo».
«Sappiamo che milioni di russi non vogliono questa guerra», ha continuato la presidente, e invece Putin «sta cercando di riportare indietro l’orologio ai tempi dell’impero russo». A rischio è il futuro del popolo russo. «Non permetteremo al presidente Putin di demolire l’architettura di sicurezza che ha dato all’Europa pace e stabilità negli ultimi decenni». Putin «non dovrebbe sottovalutare la determinazione e la forza delle nostre democrazie».
Violati i principi di coesistenza
Accanto alla presidente, l’Alto rappresentate Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, che ha definito l’attacco «non solo la più grande violazione del diritto internazionale, ma un attacco del principio di base della coesistenza umana. Conseguenze sconosciute ci stanno di fronte». Borrell lavorerà oggi con la comunità internazionale per rispondere compatti a questo comportamento e mettere la Russia in un «isolamento senza precedenti». «Restiamo uniti nel dire che non c’è spazio per la violenza e la distruzione per ottenere vittorie politiche».
Minata la stabilità dell’Europa
Di prima mattina il presidente del Consiglio Charles Michel, con la presidente Von der Leyen, aveva già diffuso una dichiarazione, condannando «con la massima fermezza l’aggressione militare senza precedenti della Russia contro l’Ucraina». Con le sue «azioni militari non provocate e ingiustificate» la Russia «sta violando gravemente il diritto internazionale e minando la sicurezza e la stabilità europea e globale».
La richiesta europea alla Russia è che cessi «immediatamente le ostilità, ritiri le sue forze armate dall’Ucraina e rispetti pienamente l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina». «Deploriamo la perdita di vite umane e la sofferenza umanitaria – dicono ancora i leader europei, dichiarando la disponibilità dell’Ue – a fornire urgentemente una risposta alle emergenze umanitarie», oltre che ad assistere finanziariamente e politicamente l’Ucraina.
Nel pomeriggio di oggi è prevista una riunione straordinaria del Consiglio europeo per discutere della crisi e delle ulteriori misure restrittive a cui la Commissione sta lavorando in queste ore. Oggi sono previsti anche incontri con la Nato e riunione dei leader del G7. Questa mattina riunione d’emergenza presieduta dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola con la conferenza dei presidenti del Parlamento e con i presidenti del Consiglio e della Commissione. Anche Metsola in un tweet ha condannato l’«attacco non provocato e non giustificato», di cui «il Cremlino sarà ritenuto responsabile».
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