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Sirio 01 - 10 novembre 2024
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Migranti

Le regolarizzazioni ancora sulla carta

Il provvedimento straordinario di emersione approvato quasi un anno fa sta subendo un enorme ritardo. Una lettera promossa dalla campagna “Ero straniero” per chiedere al governo «di intervenire e portare a termine quanto prima l’iter delle oltre 200.000 domande presentate»

21 Aprile 2021

Decine di associazioni, sindacati e realtà del Terzo settore hanno scritto una lettera a governo e parlamento «affinché si intervenga subito sui ritardi e vengano superate le sanatorie e riformato l’intero sistema». «La regolarizzazione straordinaria del 2020 è in una situazione di stallo – affermano -, con pesanti conseguenze in termini di sicurezza sociale e sanitaria e di legalità per il nostro Paese». Così si legge nella lettera aperta inviata martedì 20 aprile ai ministri dell’interno, della salute, del lavoro e delle politiche agricole, al presidente della Camera e al presidente della Commissione affari costituzionali della stessa Camera, per chiedere al governo «di intervenire e portare a termine quanto prima l’iter delle oltre 200.000 domande presentate; al parlamento, di riprendere l’esame della proposta di legge popolare di riforma della normativa sull’immigrazione, fermo da più di un anno». La lettera, promossa dalla campagna “Ero straniero”, è stata sottoscritta dalle principali realtà impegnate sui temi dell’asilo e dell’immigrazione (tra le quali Tavolo salute e immigrazione, Tavolo asilo nazionale), da sindacati nazionali, dal mondo cooperativo e da alcune associazioni di categoria e realtà operanti nei settori interessati dal provvedimento straordinario di emersione approvato quasi un anno fa (lavoro domestico e di cura, agricoltura). Il ritardo enorme «si sta traducendo nell’impossibilità, di fatto, per decine di migliaia di persone di accedere pienamente ai servizi, alle prestazioni sociali, alle tutele e ai diritti previsti per chi lavora nel nostro Paese». Ad esempio l’impossibilità di accedere al sistema sanitario nazionale: senza il permesso di soggiorno non viene rilasciata la tessera sanitaria, quindi «è estremamente difficile rientrare nella campagna vaccinale anti-Covid». «Tale situazione di stallo ha, dunque, inevitabilmente un impatto anche a livello di salute pubblica nel contesto di emergenza sanitaria che stiamo vivendo», si sottolinea nella lettera. Senza permesso di soggiorno, inoltre, diventa complicato anche aprire un conto corrente, necessario per l’accredito dello stipendio, o avere l’Isee per usufruire delle agevolazioni economiche per le mense scolastiche.