Se davvero, come molti immaginano, questi strani giorni di Coronavirus li racconteremo ai nostri nipoti, che ci guarderanno con gli occhi spalancati senza capire, di certo tra i racconti più sorprendenti ci saranno quelli di chi, a causa del Covid, ha dovuto laurearsi in videoconferenza.
È successo, in una delle zone più colpite dal virus e nel pieno del picco dei contagi, a 77 giovani laureandi magistrali e triennali della facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza. «Sin dal primo giorno in cui abbiamo avvertito concretamente l’impatto del Coronavirus sulle nostre vite – ha spiegato la preside Anna Maria Fellegara in un messaggio registrato per l’occasione – abbiamo lavorato per mantenere viva la relazione, il contatto con i nostri studenti, che ci hanno risposto con la determinazione a non mollare, con lo stimolo ad andare avanti esplorando insieme nuove strade. Le lauree discusse in questi giorni a Piacenza rappresentano l’inizio, inatteso e davvero impensabile, di un nuovo traguardo».
Tra i primi a laurearsi, Stefania Cheng, che ha tagliato il traguardo in Gestione d’Azienda. «Ho apprezzato gli sforzi di tutti per rendere possibile la sessione di laurea prima possibile e ringrazio la commissione e i tecnici per il supporto e per tutto il lavoro “dietro le quinte” – ha detto -. Ricorderò la mia laurea come momento molto solenne e importante. Non vedo l’ora che finisca l’emergenza sanitaria per poter festeggiare appropriatamente questo traguardo e per poter dare il mio contributo».
Tosca Preti, laureata in Global Business Management ha avuto accanto la sua più grande sostenitrice, nonna Mariuccia, 82 anni, che ha potuto partecipare alla proclamazione dalla sua comoda poltrona a Borgomanero, tra il Lago d’Orta e il Lago Maggiore. «Se la laurea fosse stata in presenza – racconta Tosca -, la nonna non avrebbe potuto partecipare alla discussione di laurea: ecco se vogliamo vedere un lato positivo della discussione on line, è questo».
Sessioni via web anche all’Università Statale Milano Bicocca. Gabriele Mandelli, di Brivio, 23 compiuti due giorni prima della Laurea triennale in Geologia, ha discusso una tesi interessante, frutto di un workshop sui metodi di mappatura di un fondale corallino presso il Mahre Center, il centro multidisciplinare dell’Ateneo alle Maldive. Quando Gabriele ha saputo che la sua laurea, fissata per il 20 marzo, non sarebbe stata rimandata ma si sarebbe svolta via web, ha avuto un attimo di “sbandamento”: «Mi sono tranquillizzato man mano che i dettagli sulle modalità telematiche sono stati chiariti. Il giorno prima abbiamo fatto anche una “prova tecnica”, per essere sicuri che non ci fossero intoppi».
Come si svolge esattamente una sessione di laurea on line? «Per fortuna le applicazioni per le videoconferenze danno la possibilità di condividere lo schermo, così ho potuto mostrare le slides della mia presentazione ai professori della commissione, collegati in videoconferenza». Gabriele ci racconta le sue emozioni: «Da una parte, anche se non sono una persona che soffre la pressione, devo ammettere che discutere in camera mia, senza avere fisicamente davanti la commissione e il pubblico, mi ha permesso di vivere il momento con più tranquillità. Ho preferito non avere lì nemmeno i miei genitori, che hanno comunque seguito dalla stanza accanto tramite il link condividibile all’esterno con parenti e amici». Già, perché, seppur on line, una laurea è pur sempre un evento pubblico.
«D’altra parte – prosegue Gabriele – mi è mancato tutto il contorno: la solidarietà dei compagni di corso prima e dopo la proclamazione, il brindisi, le foto in Università con la corona di alloro. Sì, mi sono arrivati tanti messaggi ma non c’è stato il contatto umano. Mi rifarò appena la quarantena sarà finita».
Anche Elisabetta Confalonieri, 24 anni, milanese, fresca fresca di Laurea magistrale in Scienze della Formazione primaria, sempre alla Bicocca, è stata travolta dalla notizia che avrebbe discusso via web: «Non nascondo – racconta Elisabetta – che all’inizio ero molto arrabbiata per la situazione, anche se tutti mi consolavano con la storia della “laurea speciale”. Poi nelle ultime settimane, col peggiorare della situazione sanitaria, me ne sono fatta una ragione. In fondo la priorità era che i miei cari e i miei amici stessero tutti bene. E poi la laurea è comunque fattibile a distanza. Penso a quelli che hanno dovuto spostare il matrimonio…».
La laurea di Elisabetta è stata comunque speciale, anche grazie alle attenzioni dei professori: «La mia correlatrice si è raccomandata che ci vestissimo eleganti, come per una laurea tradizionale. Non mi sono fatta pregare: se c’era una cosa a cui non volevo rinunciare era proprio il mio vestito rosso».
«Amici e parenti hanno dovuto trovare soluzioni creative per farsi vicini, ma ci sono riusciti benissimo», prosegue Elisabetta, raccontando delle decorazioni della mamma per abbellire il salotto-aula magna, del mazzo di fiori arrivato non si sa come da Bergamo e del brindisi finale dal balcone con una famiglia di amici della parrocchia. Rigorosamente mascherati, come si usa di questi tempi, le hanno portato sotto casa un regalo speciale: «Tramite un sacchettino legato a uno spago, che ho calato dal balcone, mi hanno mandato su una chiavetta usb che conteneva un video di auguri degli amici», racconta Elisabetta divertita e commossa. Poi, il pranzo in videoconferenza con i nonni e gli zii. Ognuno a casa sua, ma tutti insieme.