La missione non si ferma. «Certo. Domani parto e vado avanti, nella città più distrutta. Kharkiv». È il messaggio – corredato dalla bandiera giallo-azzurra dell’Ucraina – che il cardinale Konrad Krajewski, prefetto del Dicastero per il Servizio della Carità, ha inviato dopo che sabato – mentre era impegnato con un gruppo di persone a distribuire aiuti nella regione di Zaporizhzhia – è stato raggiunto da colpi d’armi da fuoco.
Accompagnato da monsignor Jan Sobilo, vescovo ausiliare delle diocesi di Kharkiv e Zaporizhzhia, e da un vescovo protestante, il Cardinale si è spinto oggi fino alla zona del fronte. «Quando hanno sentito gli spari – raccontano dalla diocesi – si sono nascosti mettendosi al riparo e, quando sono usciti, hanno visto che la gente passava come se niente fosse successo. Una donna ha detto: “Siamo abituati”». Ma la paura è stata tanta. «Per la prima volta nella mia vita non sapevo dove fuggire – ha raccontato il Cardinale a Vatican News – perché non basta correre, bisogna sapere dove».
Arrivato in Ucraina per la quarta volta, il Cardinale sta viaggiando a bordo di una macchina, di città in città, di parrocchia in parrocchia, incontrando i vescovi i sacerdoti, religiosi e religiose, le comunità. Il Cardinale stesso aveva raccontato giorni fa, che circa una settimana fa, il Santo Padre lo aveva chiamato e gli aveva detto se riusciva ad andare in Ucraina nelle zone di guerra e visitare le comunità assediate da più di 200 giorni, che sono rimaste tra la gente. «Questa presenza è particolarmente importante qui in prima linea – dice il vescovo ausiliare Jan Sobilo, che lo sta accompagnando in questo tratto di strada -. Sono testimone di come le persone sentono la presenza del Santo Padre attraverso la visita del Cardinale».
A Zaporizhzhia si è unito al Cardinale anche il vescovo della diocesi cattolica latina, monsignor Pavlo Honcharuk. Oggi il Cardinale andrà con il vescovo – accompagnati dalla polizia – a Izyum, in visita alla fossa comune che è stata scoperta in un bosco alla periferia della città. Con oltre 440 cadaveri è la fossa “tra le più grandi” mai trovate finora in Ucraina. Il Cardinale visiterà anche le parrocchie della città e incontrerà i sacerdoti che sono rimasti.