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Sirio 01 - 10 novembre 2024
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Turchia

Il Papa e la Cei vicini alla chiesa italiana colpita a Istanbul

Il Vicario apostolico, monsignor Palinuro: «Chiediamo alle autorità di fare chiarezza, di ricercare la verità, giustizia per chi ha perso la vita. Chiediamo anche maggiore sicurezza perché sia garantita l’incolumità dei fedeli»

29 Gennaio 2024
La chiesa colpita a Istanbul

Da Vatican News

Alle numerose espressioni di solidarietà per la comunità della chiesa di Santa Maria Büyükdere a Sariyer, nel quartiere di Sariyer a Istanbul, che ha subito un attacco armato durante la Messa, si unisce anche la voce di papa Francesco all’Angelus. Il Pontefice vuole così assicurare tempestivamente la sua vicinanza per chi è stato colpito in una azione che ha provocato un morto e diversi feriti.

Movente da verificare

Monsignor Massimiliano Palinuro, Vicario apostolico di Istanbul e Amministratore apostolico di Costantinopoli, ricostruisce quella che sembra essere stata la dinamica del fatto. Precisa il luogo dove è avvenuto l’episodio, la chiesa della Natività di Maria in Büyükdere, un sobborgo di Istanbul, dove, poco dopo l’offertorio al momento del Sanctus, «due persone armate sono entrate esplodendo molti colpi di pistola in aria». Poi c’è stata «la reazione di uno dei fedeli, che aveva anche qualche problema di salute mentale, quindi ha avuto il coraggio di protestare contro questo atteggiamento, probabilmente in risposta a questo atto hanno risposto uccidendo questa persona. Le motivazioni – sottolinea – concretamente non si conoscono, debbono essere ancora verificate, ma gli elementi che finora sembrano emergere lasciano ipotizzare un attacco di matrice religiosa, una motivazione di intolleranza religiosa».

Giustizia e sicurezza

«La nostra comunità è letteralmente sconvolta – denuncia il Vescovo -. Naturalmente, è il momento della preghiera, della solidarietà alla comunità cattolica di Büyükdere, e naturalmente è il momento della preghiera per la persona che è defunta. Come comunità cristiana chiediamo alle autorità di fare chiarezza e di cercare la verità. Chiediamo, ovviamente, soltanto giustizia per questa persona che ha perso la vita. E nello stesso tempo, chiediamo maggiore sicurezza perché sia garantita l’incolumità dei fedeli delle comunità cristiane che perseverano nella fede, che con coraggio a volte affrontano anche tragitti molto lunghi per partecipare alla celebrazione eucaristica».

Testimoni confusi e scioccati

Monsignor Palinuro aggiunge di non conoscere la vittima, ma che «era ben noto al parroco della chiesa e alla comunità». Conferma che «era una persona anche con qualche problema psicologico, però – afferma – forse proprio per questo è stato l’unico ad avere avuto il coraggio di affrontare questi terroristi che avevano invaso la chiesa; e probabilmente proprio per questo gesto di coraggio è stato ucciso». Il presule fornisce questi elementi a poche ore dal fatto sottolineando che al momento la dinamica sembra essere questa, «anche se le indagini sono in corso e quindi tutto quello che stiamo raccogliendo è da parte di testimoni che erano presenti ma che a volte sembrano anche un po’ confusi e scioccati».

La Cei: si fermi la violenza

A monsignor Palinuro giungono la solidarietà, la vicinanza e l’affetto delle Chiese in Italia: «Insieme preghiamo – si legge in una nota – perché cessi ogni forma di violenza e si intraprenda con decisione la via della pace». I vescovi italiani ricordano che attraverso Caritas Italiana, continuano a essere a fianco di Caritas Turchia nell’accompagnamento e nel supporto alla popolazione e alla comunità cristiana con diversi progetti, soprattutto nell’ambito della ricostruzione post-terremoto.

Intanto manifestazioni di cordoglio da parte di rappresentanti istituzionali si diffondono sui canali social e di informazione. In un post su X il ministro degli Esteri e vicepremier italiano, Antonio Tajani, esprime «ferma condanna per il vile attacco» e precisa che la Farnesina segue la situazione con l’Ambasciata ad Ankara e il Consolato a Istanbul: «Sono certo che le autorità turche arresteranno i responsabili». Il sindaco della città turca: «Non permetteremo mai a coloro che cercano di distruggere la nostra unità e la nostra pace» di farlo, «attaccando i luoghi religiosi della nostra città». Il ministro della Giustizia turco, Yilmaz Tunç rassicura che «continuano gli sforzi per identificare e catturare i sospettati che hanno compiuto l’attacco. L’indagine viene condotta in modo articolato e meticoloso».