Venerdì 22 settembre è morto il presidente emerito della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano. Aveva 98 anni ed era malato da tempo, già da alcuni giorni il senatore a vita era stato ricoverato nella clinica Salvator Mundi di Roma. Nel 2018 aveva subito una importante operazione al cuore.
«Conservo grata memoria degli incontri personali avuti con lui, durante i quali ne ho apprezzato l’umanità e la lungimiranza nell’assumere con rettitudine scelte importanti, specialmente in momenti delicati per la vita del Paese, con il costante intento di promuovere l’unità e la concordia in spirito di solidarietà, animato dalla ricerca del bene comune». Sono le parole con cui papa Francesco ha voluto ricordare il presidente emerito nel telegramma inviato alla vedova, Clio Bittoni Napolitano.
«La scomparsa di suo marito, senatore Giorgio Napolitano, ha suscitato in me – ha sottolineato il Pontefice – sentimenti di commozione e al tempo stesso di riconoscenza per questo uomo di Stato che, nello svolgimento delle sue alte cariche istituzionali, ha manifestato grandi doti di intelletto e sincera passione per la vita politica italiana, nonché vivo interesse per le sorti delle Nazioni. Desidero esprimere a lei, ai figli e ai familiari la mia vicinanza, assicurando il ricordo nella preghiera. Nel porgere le mie condoglianze, invoco su di lei e sulle persone care la consolazione del cuore».
L’omaggio di Francesco alla camera ardente
Domenica 24 settembre alle 13:15 il Papa ha visitato la camera ardente del presidente emerito allestita nella sala Nassiriya al Senato. Francesco ha desiderato «esprimere – come affermato in una nota diffusa ai giornalisti – con la presenza e la preghiera, il suo personale affetto a lui e alla famiglia, e per onorare il grande servizio reso all’Italia».
Il pontefice, dopo aver espresso le condoglianze alla vedova Clio Maria Bittoni e ai figli di Giulio e Giovanni, ha osservato alcuni minuti di silenzio al cospetto della salma. La visita di Francesco si è conclusa con una firma del registro.
L’omaggio del Papa a Giorgio Napolitano si è trattato di una novità assoluta nella storia italiana. È stata la prima presenza assoluta di un pontefice al Senato della Repubblica.
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Mattarella: «Interprete fedele della Costituzione»
Giorgio Napolitano era stato eletto presidente nel 2006. Succeduto a Carlo Azeglio Ciampi, fu il primo capo di Stato a provenire dal Partito comunista italiano.
Napolitano è ricordato anche per la sua rielezione al Quirinale nell’aprile 2013, la prima volta in assoluto nella storia repubblicana. Il presidente però non portò a termine il secondo mandato: nel 2015 si dimise e al suo posto fu eletto l’attuale capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha ricordato con questo comunicato il predecessore: «Giorgio Napolitano ha interpretato con fedeltà la Costituzione e acuta intelligenza il ruolo di garante dei valori della nostra comunità, con sentita attenzione alle istanze di rinnovamento presenti nella società. La sua morte mi addolora profondamente e, mentre esprimo alla sua memoria i sentimenti più intensi di gratitudine della Repubblica, rivolgo ai familiari il cordoglio dell’intera nazione».
Il cordoglio di Zuppi
Un messaggio di vicinanza è arrivato anche dal presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi: «Esprimo, a nome dell’Episcopato italiano profondo cordoglio e vicinanza alla moglie Clio, ai figli e ai familiari tutti per la scomparsa del presidente emerito della Repubblica, senatore Giorgio Napolitano. Mercoledì scorso ci siamo uniti al pensiero rivolto da papa Francesco a questo servitore della Patria. Uomo delle istituzioni, ha accompagnato il Paese in passaggi storici complessi. Il senso di responsabilità, espresso particolarmente nell’accettare il secondo mandato al Quirinale, resta una grande lezione per quanti sono impegnati in politica. È un’eredità preziosa perché ogni scelta in ambito politico e istituzionale abbia sempre come supremo obiettivo il bene comune. Riconoscenti per il suo servizio al Paese, rendiamo grazie al Signore per la testimonianza di questo nostro fratello e preghiamo per la sua anima, affidandola alle braccia misericordiose del Padre».
Il cardinale Gianfranco Ravasi oratore al funerale
Ai funerali di stato, che si terranno con cerimonia laica, sono stati confermati come oratori l’ex presidente del Consiglio e della Corte Costituzionale Giuliano Amato e il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio consiglio della cultura. Con Napolitano aveva condiviso in passato diversi confronti sul tema del dialogo tra laici e credenti.