Caritas internationalis condanna oggi fermamente la «decisione sconsiderata dell’amministrazione statunitense di chiudere bruscamente i programmi e gli uffici finanziati da UsAid in tutto il mondo». Caritas riconosce il diritto di qualsiasi nuova amministrazione a rivedere la propria strategia di aiuti esteri. Tuttavia, «il modo spietato e caotico in cui questa decisione spietata viene attuata minaccia la vita e la dignità di milioni di persone».
Fermare UsAid – afferma la rete di 162 Caritas nazionali che operano in 200 Paesi – «metterà a repentaglio i servizi essenziali per centinaia di milioni di persone, comprometterà decenni di progressi nell’assistenza umanitaria e allo sviluppo, destabilizzerà le regioni che contano su questo supporto fondamentale e condannerà milioni di persone a una povertà disumanizzante o addirittura alla morte».
Per oltre sei decenni, UsAid è stato un partner fondamentale di Caritas e della Chiesa a livello globale, supportando comunità vulnerabili in tutto il mondo, fornendo assistenza salvavita alle persone colpite da crisi, alleviando la fame, fornendo assistenza sanitaria e istruzione di base, migliorando l’accesso ad acqua pulita, servizi igienici, riparo e protezione e affrontando le cause profonde della povertà. I suoi contributi sono stati fondamentali, promuovendo stabilità e sviluppo in molte regioni per decenni.
«Fermare bruscamente UsAid ucciderà milioni di persone e ne condannerà altre centinaia di milioni a vite di povertà disumanizzante – ribadisce Alistair Dutton, segretario generale di Caritas internationalis –. Questo è un affronto disumano alla dignità umana data da Dio alle persone, che causerà immense sofferenze».
Caritas internationalis invita governi, agenzie internazionali e parti interessate «a parlare apertamente» e sollecita «forza l’amministrazione statunitense a revocare queste misure pericolose».
Le ramificazioni di questa decisione si estendono infatti oltre i confini degli Stati Uniti. Con UsAid che rappresenta circa il 40% del bilancio globale e degli aiuti totali, l’interruzione avrà conseguenze catastrofiche in tutto il mondo. I destinatari diretti dei fondi UsAid, i beneficiari secondari, le agenzie delle Nazioni Unite e le organizzazioni multilaterali, così come i governi nazionali che dipendono dagli aiuti bilaterali, affrontano tutti una grave battuta d’arresto operativa.
In risposta, Caritas sta adottando misure proattive, tra cui: sforzi di advocacy, coinvolgendo i governi nazionali, le ambasciate statunitensi e i rappresentanti diplomatici; raccolta di informazioni, collaborando con le reti per valutare e documentare l’impatto sui programmi umanitari; coordinamento, rafforzando la comunicazione per supportare risposte collaborative e strategiche tra i partner.
«Continuiamo a sperare che un dialogo costruttivo porterà a risultati positivi che sosterranno l’obiettivo comune di supportare i più bisognosi», conclude.