“Dona un sorriso” è una onlus fondata nel 1998 da Roberto Calmi, già membro del Consiglio di amministrazione della Caritas Ambrosiana di Milano, che si prefigge di dare sostegno concreto e continuativo alle popolazioni più sfavorite del mondo, con particolare attenzione a bambini e adolescenti in stato di necessità e abbandono. Da alcuni anni questa onlus opera anche nella Repubblica Dominicana attraverso il Centro Onè Respè (che in lingua creola significa “onore e rispetto”) per aiutare i figli degli immigrati haitiani considerati “irregolari”, che non essendo riconosciuti sono considerati indocumentados (senza documenti): bambini, cioè, che per lo Stato dominicano semplicemente “non esistono”, e quindi non hanno diritto all’assistenza sanitaria, né all’istruzione scolastica.
Il terremoto che ha colpito Haiti ha ulteriormente peggiorato questa situazione. «Sappiamo che questo è il momento emotivamente più forte – spiega Adriano Frosi, segretario di “Dona un sorriso”, che conta molti volontari in diverse parrocchie della Diocesi di Milano -. Ma abbiamo scelto di raccogliere le nostre forze per favorire alcune iniziative future. Ci stiamo attivando, infatti, affinché gli aiuti economici, giunti spontaneamente dai nostri amici e sostenitori, siano utilizzati in modo mirato e attento, soprattutto quando, come succede purtroppo in questi casi, i riflettori della copertura mediatica si saranno spenti e tutto sarà dimenticato».
Info: www.donaunsorriso.org “Dona un sorriso” è una onlus fondata nel 1998 da Roberto Calmi, già membro del Consiglio di amministrazione della Caritas Ambrosiana di Milano, che si prefigge di dare sostegno concreto e continuativo alle popolazioni più sfavorite del mondo, con particolare attenzione a bambini e adolescenti in stato di necessità e abbandono. Da alcuni anni questa onlus opera anche nella Repubblica Dominicana attraverso il Centro Onè Respè (che in lingua creola significa “onore e rispetto”) per aiutare i figli degli immigrati haitiani considerati “irregolari”, che non essendo riconosciuti sono considerati indocumentados (senza documenti): bambini, cioè, che per lo Stato dominicano semplicemente “non esistono”, e quindi non hanno diritto all’assistenza sanitaria, né all’istruzione scolastica.Il terremoto che ha colpito Haiti ha ulteriormente peggiorato questa situazione. «Sappiamo che questo è il momento emotivamente più forte – spiega Adriano Frosi, segretario di “Dona un sorriso”, che conta molti volontari in diverse parrocchie della Diocesi di Milano -. Ma abbiamo scelto di raccogliere le nostre forze per favorire alcune iniziative future. Ci stiamo attivando, infatti, affinché gli aiuti economici, giunti spontaneamente dai nostri amici e sostenitori, siano utilizzati in modo mirato e attento, soprattutto quando, come succede purtroppo in questi casi, i riflettori della copertura mediatica si saranno spenti e tutto sarà dimenticato».Info: www.donaunsorriso.org