AAA cercasi volontari per l’Abruzzo. A poco più di un anno dal terremoto che ha colpito L’Aquila, Caritas è ancora presente con i propri operatori accanto alla popolazione. E, per il prossimo periodo estivo, come già nel 2009, chiede il rinforzo dei volontari.
«Rispetto allo scorso anno, la situazione è molto cambiata. Ma paradossalmente proprio ora, che le tendopoli sono state smantellate, c’è forse più bisogno di giovani attenti e solidali disposti a mettersi al servizio soprattutto dei più deboli» spiega don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana e delegato delle Caritas lombarde.
Gli alloggi temporanei costruiti per accogliere temporaneamente i terremotati sono confortevoli, ma le new town – essendo state realizzate nelle aree libere e quindi più periferiche – sono poco collegate e offrono ancora scarsi servizi. Inoltre, il sisma ha ridisegnato la mappa delle relazioni umane: la gente di un quartiere è andata a vivere in zone diverse della città, o si è trasferita nei Comuni vicini. Così, per esempio, per andare a fare la spesa bisogna muoversi in auto, perchè la bottega sotto casa non esiste più. Per trovare i vecchi vicini, perché quelli nuovi sono ancora degli estranei, occorre ogni volta compiere un piccolo viaggio. Gli anziani, i disabili, i soggetti più deboli sono in difficoltà e rischiano di rimanere isolati.
«In questi mesi gli operatori hanno aiutato proprio le fasce più deboli della popolazione a superare l’isolamento che con la smobilitazione delle tendopoli e del personale dedicato è diventato più acuto – racconta don Claudio Visconti, direttore della Caritas della diocesi di Bergamo e responsabile per l’“Emergenza Abruzzo” -. Continueremo il nostro impegno anche nelle prossime settimane. Ma ci serve l’aiuto dei volontari per le attività di visita e ascolto delle famiglie e anche, dal momento che arriva l’estate, per l’animazione con i bambini e gli adolescenti». AAA cercasi volontari per l’Abruzzo. A poco più di un anno dal terremoto che ha colpito L’Aquila, Caritas è ancora presente con i propri operatori accanto alla popolazione. E, per il prossimo periodo estivo, come già nel 2009, chiede il rinforzo dei volontari.«Rispetto allo scorso anno, la situazione è molto cambiata. Ma paradossalmente proprio ora, che le tendopoli sono state smantellate, c’è forse più bisogno di giovani attenti e solidali disposti a mettersi al servizio soprattutto dei più deboli» spiega don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana e delegato delle Caritas lombarde.Gli alloggi temporanei costruiti per accogliere temporaneamente i terremotati sono confortevoli, ma le new town – essendo state realizzate nelle aree libere e quindi più periferiche – sono poco collegate e offrono ancora scarsi servizi. Inoltre, il sisma ha ridisegnato la mappa delle relazioni umane: la gente di un quartiere è andata a vivere in zone diverse della città, o si è trasferita nei Comuni vicini. Così, per esempio, per andare a fare la spesa bisogna muoversi in auto, perchè la bottega sotto casa non esiste più. Per trovare i vecchi vicini, perché quelli nuovi sono ancora degli estranei, occorre ogni volta compiere un piccolo viaggio. Gli anziani, i disabili, i soggetti più deboli sono in difficoltà e rischiano di rimanere isolati.«In questi mesi gli operatori hanno aiutato proprio le fasce più deboli della popolazione a superare l’isolamento che con la smobilitazione delle tendopoli e del personale dedicato è diventato più acuto – racconta don Claudio Visconti, direttore della Caritas della diocesi di Bergamo e responsabile per l’“Emergenza Abruzzo” -. Continueremo il nostro impegno anche nelle prossime settimane. Ma ci serve l’aiuto dei volontari per le attività di visita e ascolto delle famiglie e anche, dal momento che arriva l’estate, per l’animazione con i bambini e gli adolescenti». Come partecipare In particolare, per tutta l’estate a turno, i volontari saranno operativi nelle due aree gemellate con la delegazione delle Caritas Lombarde: i paesi di Onna e Paganica, piccoli comuni a pochi chilometri dall’Aquila, e i centri montani sull’Altopiano delle Rocche, meno colpiti dal sisma, ma che essendo più lontani, rischiano di essere abbandonati a loro stessi.I volontari saranno alloggiati in tenda nel campo Caritas a Paganica. Il tempo di permanenza sarà di 15 giorni dalla metà di giugno alla metà di settembre. I gruppi potranno scegliere anche solo una settimana, secondo il seguente calendario:1° Periodo: sabato 19 giugno – sabato 3 luglio (settimana A 19 giugno – 26 giugno; settimana B 26 giugno – 3 luglio)2° Periodo: sabato: 3 luglio – sabato 17 luglio (settimana A 3 luglio – 10 luglio; settimana B 10 luglio – 17 luglio)3° Periodo: sabato 17 luglio – sabato 31 luglio (settimana A 17 luglio – 24 luglio; settimana B 24 luglio – 31 luglio)4° Periodo: sabato 31 luglio – sabato 14 agosto (settimana A 31 luglio – 7 agosto; settimana B 7 agosto – 14 agosto)5° Periodo: sabato 14 agosto – sabato 28 agosto (settimana A 14 agosto – 21 agosto; settimana B 21 agosto – 28 agosto)6° Periodo: sabato 28 agosto – sabato 11 settembre (settimana A 28 agosto – 4 settembre; settimana B 4 settembre – 11 settembre).La quota di partecipazione per 15 giorni è di 240 euro (150 per una settimana) comprensiva di viaggio andata e ritorno (in pullman da Milano), vitto, alloggio, costi trasporti locali. Previsto anche un periodo di formazione sul contesto e sullo stile di intervento di Caritas. Per partecipare – Occorre compilare on line il modulo (clicca qui). Gli operatori delle Caritas lombarde contatteranno il candidato e verrà effettuato un colloquio per valutarne l’idoneità. Una volta confermata la partecipazione, il volontario verserà alla propria Caritas diocesana un acconto di 50 euro e il nominativo sarà inserito nel data base generale di Caritas Lombardia. Il volontario riceverà nei giorni seguenti una mail di conferma con tutte le informazioni per il viaggio in Abruzzo.
Caritas Ambrosiana
Cercasi volontari per l’Abruzzo
Questa estate due settimane accanto ad anziani, disabili, giovani e adolescenti che hanno abbandonato le tende, ma non hanno superato ancora i problemi del post-terremoto