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Anniversario

Helder Camara: «Giustizia e pace sono le vie per lo sviluppo»

Si celebra il centenario del vescovo brasiliano che ha vissuto con i poveri, ha predicato la non-violenza e aperto una stagione nuova con il Concilio. Lo ricordano un libro e una giornata� in Cattolica. Pubblichiamo una sua riflessione ancora attuale

Helder CAMARA Redazione

12 Febbraio 2009

Il 27 maggio 1967, nell’auditorium del Centro missionario Pime di Milano, si tenne una grande manifestazione in occasione della pubblicazione dell’enciclica Populorum Progressio. Il discorso ufficiale venne affidato a dom Helder Camara. Ne pubblichiamo alcuni stralci: il testo integrale è disponibile nel volumetto Dov’è tuo fratello? Miseria e ingiustizie globali: la responsabilità dei cristiani (Pimedit, 68 pagine, 5 euro), disponibile dal 13 febbraio (per ordinazioni, tel. 02.43822317).

Vorrei presentarvi i motivi per i quali mi sembra che Recife e Milano abbiano una grande responsabilità nell’impegno comune del mondo di tradurre in realtà l’enciclica Populorum Progressio. Credo di non ingannarmi affermando che la mia città deve compiere uno sforzo molto forte in seno al mondo sottosviluppato, paragonabile solo a quello che, in seno al mondo sviluppato, spetta alla vostra. Se giudicate questo paragone presuntuoso e arrogante, ci tengo a dirvi che esso è invece un segno della simpatia che provo per la città di S. Ambrogio e di S. Carlo Borromeo, per l’archidiocesi guidata oggi con saggezza dal cardinale Colombo e ancora tanto impregnata della presenza del cardinale Montini. (…)
In seno al mondo sviluppato, l’Italia ha un posto di grandissima responsabilità, per il fatto che sul suo territorio si trova la città eterna, la sede del Vicario di Cristo (…). Se dunque l’Italia ha una grande responsabilità di fronte a Dio, non bisogna dimenticare che Milano è la capitale dello sviluppo italiano, la capitale del famoso “triangolo industriale” che comprende anche Torino e Genova. Permettetemi dunque, in nome di Recife, di fermarmi un momento a dialogare con la vostra città. Il 27 maggio 1967, nell’auditorium del Centro missionario Pime di Milano, si tenne una grande manifestazione in occasione della pubblicazione dell’enciclica Populorum Progressio. Il discorso ufficiale venne affidato a dom Helder Camara. Ne pubblichiamo alcuni stralci: il testo integrale è disponibile nel volumetto Dov’è tuo fratello? Miseria e ingiustizie globali: la responsabilità dei cristiani (Pimedit, 68 pagine, 5 euro), disponibile dal 13 febbraio (per ordinazioni, tel. 02.43822317).Vorrei presentarvi i motivi per i quali mi sembra che Recife e Milano abbiano una grande responsabilità nell’impegno comune del mondo di tradurre in realtà l’enciclica Populorum Progressio. Credo di non ingannarmi affermando che la mia città deve compiere uno sforzo molto forte in seno al mondo sottosviluppato, paragonabile solo a quello che, in seno al mondo sviluppato, spetta alla vostra. Se giudicate questo paragone presuntuoso e arrogante, ci tengo a dirvi che esso è invece un segno della simpatia che provo per la città di S. Ambrogio e di S. Carlo Borromeo, per l’archidiocesi guidata oggi con saggezza dal cardinale Colombo e ancora tanto impregnata della presenza del cardinale Montini. (…)In seno al mondo sviluppato, l’Italia ha un posto di grandissima responsabilità, per il fatto che sul suo territorio si trova la città eterna, la sede del Vicario di Cristo (…). Se dunque l’Italia ha una grande responsabilità di fronte a Dio, non bisogna dimenticare che Milano è la capitale dello sviluppo italiano, la capitale del famoso “triangolo industriale” che comprende anche Torino e Genova. Permettetemi dunque, in nome di Recife, di fermarmi un momento a dialogare con la vostra città. Il ruolo di Milano Non avrò l’audacia di comportarmi come se conoscessi a fondo Milano, sapendo che per conoscere bene il cuore d’una città non è nemmeno sufficiente nascervi e viverci tutta la vita: è possibile però entrare in sintonia con il cuore d’una città, mossi da motivi profondi e da identità di destini. E il cuore mi dice che Milano, nella misura che le è possibile, sta vincendo la sua battaglia contro l’egoismo. Sono convinto che la vostra città, pur essendo una delle grandi metropoli industriali del mondo, si conserva umana: infatti offre casa, lavoro e posizione stabile agli emigranti da altre regioni d’Italia, dà una qualificazione professionale a tutti coloro che si stabilizzano nei suoi confini, crea condizioni di vita umane per tutti coloro che vi giungono numerosi e con molte necessità. L’attenzione prodigata per assorbire l’immigrazione interna con spirito fraterno e per evitare i ghetti, sempre spiacevoli ed inumani, è stata particolarmente felice. Soprattutto, Milano sta comprendendo che l’aiuto che essa offre per lo sviluppo del Meridione torna a suo onore e vantaggio, poiché con questo atteggiamento la vostra città dà prova di intelligenza, mostra di saper usare la testa e non solo il cuore.Esiste così una perfetta somiglianza fra Milano e San Paolo; se c’è una differenza fra i nostri due Paesi, consiste nel fatto che la regione sviluppata d’Italia è il Nord, mentre in Brasile è il Sud. Certo è importante che Milano si sviluppi: ma questo sviluppo non deve essere solo un’espansione economica, bensì anche deve porgere un aiuto allo sforzo che l’Italia sta compiendo per completare l’integrazione politica del Paese con l’indispensabile ed urgente integrazione economica e spirituale. Ciò che in modo particolare il mondo sottosviluppato si attende da Milano è che la vostra città aiuti l’Italia a far prendere coscienza, in seno al mondo sviluppato, dei problemi del nostro tempo, messi in evidenza con particolare chiarezza dalla Populorum Progressio. Giustizia e pace Creando la Pontificia Commissione per la Giustizia e la Pace – il cui nome stesso è un programma – il Papa ha fatto capire che è assolutamente convinto che le relazioni fra mondo sviluppato e mondo sottosviluppato non si riducono agli aiuti: sul piano mondiale vi sono problemi di giustizia da risolvere e senza giustizia non potrà esistere la pace fra gli uomini. Quando un Paese sottosviluppato dice ciò che il Papa dice, quando sostiene il celebre slogan trade not aid (commercio non aiuto), esso appare come ingrato e arrogante.Milano sarà sorella dei popoli in via di sviluppo se spingerà l’Italia a farsi promotrice della giustizia e della pace, il che comprende almeno due tappe. La prima: esaminare onestamente il rapporto che esiste fra gli aiuti che i Paesi poveri ricevono da quelli ricchi e il totale di quello che questi stessi Paesi poveri perdono come conseguenza dei prezzi iniqui imposti dal mercato internazionale alle loro materie prime. Seconda tappa: denunziare l’iniqua sproporzione esistente fra il denaro investito dai Paesi ricchi in quelli sotto-sviluppati e il denaro, in quantità scandalosamente maggiore, che i Paesi ricchi traggono dai loro investimenti in quelli poveri! Questo si chiama vivere in modo concreto la Populorum Progressio!Milano – una città pratica, che viene al sodo e non s’accontenta di chiacchierare – deve realizzare l’enciclica di Paolo VI in modo da essere alla guida del mondo sviluppato e fargli prendere coscienza delle ingiustizie nei confronti dei poveri di tutto il mondo. (…) Milano deve ricordare ai suoi fratelli del mondo sviluppato che per vincere il sottosviluppo bisogna varare profonde riforme nel commercio internazionale, nell’agricoltura, nell’industria, nelle finanze… – Sulle orme del Dom� – Convegno in Cattolica – Sabato 14 febbraio, dalle 9 alle 18, presso l’aula Pio XI di largo Gemelli 1 a Milano, il Centro internazionale Helder Camara, in collaborazione con la Facoltà di Scienze politiche della Cattolica, promuove una Giornata in occasione del centenario della nascita del vescovo brasiliano sul tema “La forza delle idee”. L’impegno per i poveri con la condivisione quotidiana e la sensibilizzazione delle coscienze sulla “forza non violenta” per superare le ingiustizie sono alla base della vita di dom Camara, uno dei protagonisti del processo di rinnovamento della Chiesa del Concilio. Numerosi gli interventi: tra gli altri padre Sorge, monsignor Bettazzi, padre Zanotelli, padre Sesana, don Rigoldi. Info: tel. 02.33614319 – promozione@heldercamara.it –

La copertina del volume di dom Helder Camara