Per la tratta per sfruttamento sessuale, pur nella difficoltà di poter avere dati certi, si stima una presenza di prostitute straniere che oscilla tra 19 mila e 26 mila, con una concentrazione di circa 4 mila-4500 in Lombardia e di 2 mila-2500 a Milano e provincia. La presenza più elevata è delle ragazze nigeriane, seguita dalle albanesi e con un numero in costante crescita provenienti da Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Ucraina, Moldavia. Le modalità di arrivo in Italia e di esercizio della prostituzione sono diverse a seconda delle etnie. Le nigeriane sono reclutate al Paese di origine con la proposta di un lavoro in Italia; spesso sanno che è legato alla prostituzione, ma non conoscono né le modalità, né le condizioni di vita alle quali saranno sottoposte. Al momento della partenza sono eseguiti riti woodoo per soggiogarle meglio. In Albania spesso vengono adescate da un “presunto” fidanzato, che promette lavoro e successivo matrimonio; altre volte rapite o vendute da membri della stessa famiglia. Sulla strada vengono sottoposte a stretta sorveglianza da parte del protettore al quale devono consegnare tutto il guadagno. La rete criminale albanese è molto violenta e vendicativa. Le ragazze sono sempre più giovani ed è in aumento il numero delle minorenni.