21/05/2008
Mentre nelle grandi città italiane sembra che si stia scatenando la “caccia al rumeno”, gli studenti dell’Azione cattolica vanno controcorrente e parlano di dialogo interculturale e cittadinanza europea. Lo fanno con uno European Day, giornata dedicata interamente all’approfondimento di tematiche legate all’Unione Europea, indetto dai circoli lombardi del Msac (Movimento studenti di Azione cattolica) e dall’Acs, l’Azione cattolica studenti di Milano (che aderisce al Msac e che raccoglie ragazzi dalla prima alla quinta superiore).
L’European Day èormai una tradizione del mese di maggio per gli studenti di Ac (il 9 maggio era la giornata dell’Europa), e quest’anno il raduno, che vedrà la partecipazione degli studenti delle scuole superiori da tutta la regione, si terrà a Lodi domenica 25 maggio dalle 10 alle 17 presso la Casa della Gioventù, in via Rimembranze 12.
I ragazzi approfondiranno il tema del dialogo interculturale all’interno dell’Unione Europea, sempre più necessario soprattutto dopo il recente allargamento a Est, la deregulation delle leggi sull’occupazione e più in generale la globalizzazione che hanno portato a un notevole aumento del numero di tradizioni etno-culturali, religiose e linguistiche presenti all’interno dei confini dell’Unione.
Per la Ue, il 2008 è dedicato al dialogo interculturale, necessario per incoraggiare l’identità e la cittadinanza europea e per valorizzare la grande diversità all’interno dell’Europa perchè rappresenti un vantaggio e non un fattore di divisione.
«A prima vista il compito può sembrare estremamente difficile, ma cinquant’anni fa l’idea di riunire in una casa comune – l’Unione europea – tutti i diversi popoli del nostro continente sembrava anch’essa impossibile da realizzare», hanno spiegato gli organizzatori riprendendo le parole di Ján Figel, commissario europeo per l’istruzione, la formazione, la cultura e la gioventù, alla presentazione dell’Anno europeo 2008. «Oggi possiamo vedere i risultati ottenuti dall’Unione europea e il suo notevole successo nell’unire i paesi europei. Pertanto possiamo e dobbiamo affrontare le sfide della diversità culturale e religiosa del nostro continente».